(Adnkronos) – Pentito di non essere andato al Lucca Comics, dopo tutte le polemiche? “A 40 anni se mi pentivo per le polemiche era una cosa ridicola. La mia posizione quella è, non è che cambia per le polemiche” ha detto Zerocalcare, al secolo Michele Rech, a margine della conferenza stampa di oggi alla Camera dei Deputati per parlare delle condizioni dei detenuti politici turchi. Strumentalizzato? “Se c’era qualcun altro, strumentalizzavano qualcun altro, comunque mi sembra anche scemo tornarci sopra”. E a chi gli chiede del conflitto israelo-palestinese e se pensa di raccontarlo in un fumetto, risponde: “Oggi parliamo di un uomo detenuto in isolamento totale e di cui non parla nessuno, anzi i riflettori internazionali puntati su altro consentono che il Kurdistan continui a essere bombardato. Mi sembra poco rispettoso parlare di altro”.
Il fumettista dice la sua anche a proposito della posizione di Erdogan riguardo Hamas, rispondendo a una domanda dell’Adnkronos. “Basta guardare quanti sono i detenuti politici in Turchia, di ogni tipo: insegnanti, giuristi, avvocati, giornalisti, intellettuali… E bisognerebbe citare il supporto che Erdogan, in maniera più o meno velata, ha fornito agli jihadisti che dalla Turchia passavano in Siria durante tutta la stagione dell’Isis, su cui ha chiuso un occhio, e l’invasione e i bombardamenti del cantone di Afrin, rifugio dei tanti profughi scappati da varie parti della Siria e in cui si era stabilita una modalità di convivenza e di rispetto in cui anche la condizione della donna era radicalmente cambiata. Dopo l’invasione turca quelle zone sono tornate in pasto agli jihadisti che hanno reimposto una visione reazionaria e oscurantista della società. Il ruolo di Erdogan in quella regione è quel ruolo là, anche le sue parole e i suoi rapporti non possono che andare in quella direzione”.
“Öcalan ha dato un contributo fondamentale all’esperienza democratica del nord della Siria, esperienza che anche in occidente ha appassionato i tanti che hanno visto gli uomini e le donne curdi combattere e respingere l’Isis sul campo” ha detto Zerocalcare. “Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’apporto di Öcalan, teorico ideale anche dal carcere. Adesso sta in una condizione di isolamento totale e inumana che rende per lui impossibile continuare a svolgere quel ruolo di pace. E’ importante che l’Italia faccia sua la richiesta della liberazione di Öcalan anche e soprattutto per consentirgli di svolgere quel ruolo nel processo di pace che è impossibile finché si trova in quella condizione”. Öcalan come Marwan Barghouti, il ‘Nelson Mandela palestinese’? “Non è un caso che le persone che in qualche modo hanno delle posizioni che potrebbero indicare una via di pace, sono le persone che in questo momento vengono silenziate”.