La ‘particolare tenuità del fatto’ ha spinto la Procura di Verona a chiedere l’archiviazione del caso Luca Morisi, il social media manager della Lega creatore della cosiddetta ‘Bestia’. Lo anticipa il Corriere della Sera, che ripercorre le tappe che hanno portato all’indagine a carico di Morisi, protagonista di un festino a base di droga e sesso con due giovani ragazzi rumeni.
Era metà agosto quando il social media manager contatta attraverso un sito di incontri due giovani escort. Gli chiede di raggiungerlo nella sua villa a Verona, per passare una notte insieme. Le chat di quella sera scagionano Morisi dall’accusa di spaccio: non è stato lui a procurare ai due giovani la droga dello sballo. Lui, come ha poi ammesso, si era procurato la cocaina poi rinvenuta nel suo appartamento.
I tre passano la notte insieme, poi uno dei due ragazzi chiama la polizia: accusa l’uomo di avergli procurato la cocaina. Morisi viene indagato e lascia l’incarico di Smm della Lega, con una lettera in cui annuncia di non aver commesso nessun reato ma di essere ‘caduto come uomo’. Le indagini confermano quanto detto da Morisi, per questo la Procura di Verona ha scritto e chiederà l’archiviazione del caso che dovrà essere accolta o meno dal Gip.
La Procura, dopo aver ascoltato le parti in causa, è giunta alla conclusione che non ci fosse nessun accordo preventivo tra i tre per consumare la droga. Da qui la valutazione di ‘particolare tenuità del fatto’ che scagiona Morisi.