Ultimamente era tornato al centro delle cronache per essersi incredibilmente schierato contro il vaccino anti-Covid, divenendo così (forse) suo malgrado un paladino della frangia no-Vax mondiale.
Tuttavia questo no può cetto inficiare ciò che è stato – e rimarrà nel tempo – il Premio Nobel, Prof. Luc Montagnier, spentosi oggi ad 89 anni.
In realtà già ieri era stata annunciata la sua scomparsa, per essere poi ritirata poco dopo; evidentemente le sue precarie condizioni di salute stavano inesorabilmente vedo la fine di ora in ora.
L’ultima volta in Italia, lo avevamo visto al fianco del senatore Gianluigi Paragone, che aveva organizzato a Milano un evento no vax e no green pass. Ed era stato proprio Paragone ieri sera, attraverso un video postato su fb, ad affermare che “Non ci sono conferme sul decesso ma non riusciamo a stabilire contatti con l’entourage del professore”.
E’ stato poi il quotidiano francese Liberation a rivelare la verità circa la data della morte del luminare, spiegando di averne ottenuto conferma in ambito medico: dunque in realtà Montagnier sarebbe deceduto martedì all’ospedale americano di Neuilly.
Ovviamente la morte del Nobel francese – grazie anche alla ‘contemporaneità’ che ne ha amplificato gli straordinari studi – ha
subito fatto il giro del mondo, suscitando grande commozione.
Anche in Italia moltissimi esperti e ricercatori hanno voluto ricordarlo, soprattutto per lo straordinario successo raggiunto nella lotta all’Aids (come recitano le motivazioni del Nobel per la Medicina conferitogli nel 2008), specie in un momento in cui questa malattia stava letteralmente decimando mezzo mondo.
Fra quanti hanno commentato la scomparsa dell’illustre accademico francese anche il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, “Il Montagnier impegnato nelle ricerche sull’Hiv ha contribuito alla lotta a questa malattia così impegnativa. Del Montagnier anti vaccini e fautore di un grande complotto Covid mondiale, preferisco non commentare. I risultati della scienza impegnata su vaccini e cure mi sembrano talmente evidenti che non possono essere confutati”.
Max