Le Samoa Americane, il Bahrain, il Guam, le Isole Marshall, la Namibia, Palau, Santa Lucia, Samoa e Trinidad e Tobago, sono gli otto paesi che, come riferito stamane dall’agenzia di stampa tedesca ’Dpa’, sono finiti nella lista nera stilata dall’Ue lo scorso dicembre, nell’ambito degli sforsi attuati per per combattere l’elusione fiscale. Nella ’black list’ erano stati inclusi quei paesi che si erano rifiutati di cooperare con l’Ue. Ma nel frattempo, scrive ancora la Dpa, in alcuni casi si è passati ai fatti: “L’Unione europea ha rimosso otto paesi – tra cui Panama, gli Emirati Arabi Uniti e la Corea del Sud – dalla lista nera dei 17 ’paradisi fiscali’internazionali”. Tra i paesi cancellati, anche Barbados, Grenada, Macao, Mongolia e Tunisia. Tutti hanno però da dicembre avrebbero conseguentemente preso “nuovi impegni” per reprimere l’evasione fiscale. Ora gli otto verranno passati ad una lista “grigia” di giurisdizioni, impegnate a portare le loro leggi fiscali assolutamente in linea con gli standard dell’Ue, ed entrando così a far parte di altri 47 apaesi che hanno fatto tali promesse. Intanto martedì prossimo i ministri delle finanze dell’Ue prenderanno la loro decisione, ed è previsto che, senza discussione, dovrebbe essere approvata la modifica .
M.