Il Ministero della Salute nel suo Piano della performance 2022 – 2024, annuncia due importanti novità per la lotta al randagismo: l’obbligatorietà della microchippatura in tutt’Italia e la creazione di un’unica Anagrafe degli animali da compagnia che segnerà il superamento delle anagrafi regionali attraverso il potenziamento dei database per una migliore messa in rete dei dati e l’immediata rintracciabilità dei proprietari degli animali smarriti o abbandonati.
Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che lancia la sua campagna estiva contro l’abbandono, dando una voce e un volto a chi, dopo avere adottato un randagio attraverso l’associazione, invita a non tradirlo mai, poiché: “Se adotti un animale è per tutta la vita”. Questa può apparire una frase scontata, ma purtroppo sono ancora troppe le persone che adottano non consapevolmente, per poi abbandonare senza pietà il proprio familiare a quattro zampe.
Come spiega il presidente dell’’Oipa, Massimo Comparotto, “L’estate è il periodo in cui si registra la percentuale più alta di animali domestici abbandonati. Ancora oggi c’è chi preferisce cedere per sempre il proprio animale, o addirittura commettere il reato di abbandono, piuttosto che vivere le vacanze insieme. Un comportamento inaccettabile per la sofferenza causata a quello che dovrebbe essere un membro della famiglia, ma soprattutto ingiustificato: ormai è facilissimo trovare mete, strutture ricettive e mezzi di trasporto aperti anche ai quattro zampe. In alternativa ci si può organizzare temporaneamente con un parente, un amico, un pet-sitter o una pensione che provveda al cane o al gatto di casa. Con la nostra campagna invitiamo a una riflessione poiché le vacanze estive non sono una sorpresa: bisogna pensare a come gestirle – prima – di accogliere un animale in famiglia. Ecco perché le associazioni, i rifugi, i canili e i gattili che si occupano di trovare casa agli animali offrono tutto il sostegno necessario a chi vuole adottarne uno, accompagnandolo fin dall’inizio del percorso”.
Ad oggi, rivela la banca dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione: “Sono 14.512.805 gli animali microchippati in Italia. Al 10 luglio 2022 risultano iscritti nelle Anagrafi regionali degli animali d’affezione 13.478.682 cani,1.031.810 gatti, e 2.313 furetti”. Dalle cifre emerge chiaramente come siano ancora pochi i gatti microchippati, senza considerare i furetti, meno presenti nelle famiglie italiane, poiché non esiste alcun obbligo d’iscrizione nelle Anagrafi territoriali per queste due specie.
L’Oipa da tempo chiede che anche per gatti e furetti sia introdotto l’obbligo di microchippatura, efficace strumento per combattere il randagismo. “L’obbligo del microchip per i cani – aggiunge ancora Massimo Comparotto – è un efficace metodo di lotta al randagismo sia per identificare i cani presenti sul territorio, sia per riportare in famiglia animali smarriti. Stessa funzione potrebbe avere per gatti e furetti. In Italia, la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (legge n.282/91) ha reso obbligatoria l’iscrizione di ogni cane all’anagrafe regionale, sia esso di proprietà privata o randagio, e questo è un chiaro ostacolo all’abbandono di un cane adottato da un canile. Perché non introdurre l’obbligo anche per gli altri animali d’affezione?”.
Dunque, conclude l’Oipa, in attesa delle novità annunciate dal Ministero della Salute, rivolge infine un appello a tutte le Regioni, affinché con proprie leggi introducano l’obbligo d’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione. Sarebbe un ulteriore stretta al fenomeno dell’abbandono e della sovrappopolazione degli animali chiusi in canili e gattili.
Max