“Fino a poco tempo fa la medicina di genere sembrava riservata agli addetti ai lavori e non alla società, quando ne parlai all’Ema mi dissero ‘costa troppo testare i farmaci anche sulle donne’, e questo la dice lunga sull’idea che si ha del tema al livello più alto, erano resistenze che per fortuna oggi abbiamo iniziato ad abbattere”. Così l’onorevole Beatrice Lorenzin, membro della commissione Bilancio della Camera dei Deputati, è intervenuta nel webinar “Donne a 360°. La sfida della Medicina di Genere per le malattie croniche autoimmuni reumatologiche e dermatologiche”, promosso da Ucb Italia.
“La medicina di genere è stata sancita dal decreto legge che porta il mio nome e in futuro deve far parte di tutte le politiche – ha spiegato Lorenzin -.Il Covid è stato un esempio lampante di come la medicina deve essere adattata al genere perché le malattie possono avere effetti diversi effetti sull’uomo e sulla donna”.
“Ad esempio sui farmaci biologici per il cancro abbiamo già molti dati ed è acclarata una specificità di genere rispetto a certe patologie – ha aggiunto l’ex ministra della Salute – tutta la medicina specializzata è testata sul singolo Dna ma anche sul genere, e su questo non si può fare marcia indietro nonostante argomenti discutibili come gli alti costi sulle sperimentazioni dei farmaci sulle donne”.