In ambiti militari, solo a nominarlo fa venire i brividi. Ne sanno qualcosa decine di ex soldati italiani che, a loro tempo, tornarono dalla guerra nella ex Jugoslavia letteralmente invasi da gravissime forme tumorali (oltretutto non riconosciute dalla Difesa), conseguite all’esposizione dell’uranio impoverito. Eppure, essendo ormai ben note le proprietà cancerogene (tali da renderne proibito l’uso), in occasione del confitto in Ucraina se ne è tornato a parlare.
Infatti gli attivisti britannici del Cnd (organizzazione della Campagna per il disarmo nucleare), sono scesi nelle strade per denunciare e condannare il loro governo, per l’invio di munizioni contenenti uranio impoverito in Ucraina, evidenziando ancora una volta il collegamento di queste con vari tipi di cancro.
Ma non solo, commentando la notizia davanti ai media, Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, oggi stesso ha denunciato “la fornitura, da parte della Gran Bretagna all’Ucraina, di ‘proiettili con uranio impoverito rappresenta un passo verso una significativa escalation della situazione”.
Oltretutto, come ha riportato l’agenzia di stampa Ria Novosti, il capo della diplomazia del Cremlino ha anche post l’accento su una conseguenza non secondaria: ”l’utilizzo di munizioni con uranio impoverito da parte dell’esercito di Kiev – ha sottolineato – danneggerà l’agricoltura dell’Ucraina”.
Dunque, come ha tenuto convintamente a rimarcare sul suo canale Telegram anche Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato russa, “L’uso di munizione con l’uranio impoverito provocherà una tragedia globale, che colpirà principalmente l’Europa”. Quindi la Volodin ha voluto ricordare che, in passato, “Anche gli Stati Uniti hanno usato proiettili simili in Jugoslavia e Iraq, che hanno portato alla contaminazione dell’area, nonché a un forte aumento del cancro tra le persone“.
Insomma, a ragion veduta, Mosca ha duramente condannato Londra, accusandola “Di voler scatenare un genocidio, fornendo all’Ucraina proiettili con uranio impoverito”. Come ha infatti ribadito nel corso di un’intervista Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, “L’uso di munizioni con uranio impoverito è una manifestazione di genocidio della popolazione contro la quale sono usate e delle persone che le usano“.
Un argomento rispetto al quale lo stesso presidente Putin non ha esitato a dire la sua, condannando a sua volta ufficialmente la decisione della Gran Bretagna. Una condanna che il ministero della Difesa britannico ha respinto attraverso una nota, dove afferma che si tratta di “un componente standard, che ‘non ha nulla a che fare con armi o capacità nucleari. E questo la Russia lo sa, ma sta deliberatamente cercando di disinformare“.
Poi è intervento lo stesso James Cleverly, ministro degli Esteri britannico, tenendo ad assicurare che la fornitura di proiettili con uranio impoverito all’Ucraina non rappresenta un’escalation nucleare: “Non c’è un’escalation nucleare. L’unico Paese al mondo che parla di questioni nucleari è la Russia“. Dunque, ha poi rassicurato il ministro parlando su Sky News: “Non c’è alcuna minaccia per la Russia, si tratta semplicemente di aiutare l’Ucraina a difendersi“.
Max