Due, tre o quattro settimane di chiusura; quanto basta per rallentare la circolazione del virus. Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, invoca il lockdown totale, come quello di marzo. Non una chiusura scaglionata, a zone, come visto finora: ma una serrata completa di tutto il paese.
Lo ha annunciato ieri a Che tempo che fa, su Rai 3: “Il ministro credo sia convinto di avviare questa nuova fase. Ci siamo parlati, non si è pronunciato perché sono decisioni che deve prendere il governo e il presidente del Consiglio. Sicuramente siamo sulla linea che prevede di passare a questa fase. Speriamo che il governo l’appoggi. Spero che il presidente del Consiglio recepisca e vada in questa direzione, questo ci consentirà di tornare alla normalità in mesi, non in anni”.
No alla divisione in zone, sì al lockdown totale. La linea di Ricciardi è chiara, come spiega anche al Messaggero: “La linea morbida ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia. Spero che la strategia del nuovo governo sia ‘no Covid’ che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli. Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda”.
“Tenete conto che la variante inglese si trasmette più velocemente ed è lievemente più letale – spiega – Quella brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a Perugia. Per la sudafricana sembra limitata l’efficacia del vaccino AstraZeneca”.
Sui tempi: “Dobbiamo limitare la circolazione del virus al di sotto dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Deve durare il tempo necessario a tornare a questo dato di incidenza. Possono essere due, tre, quattro settimane, dipende quando si raggiunge l’obiettivo”, conclude Ricciardi.