L’occasione, quella di stamane a Pietroburgo, era di quelle ‘importanti’, con un parterre ‘politico’ che investe in pieno ogni funzione amministrativo dello ‘stato russo’.
Così, rivolgendosi al Consiglio dei legislatori (che annovera sia i presidenti di Duma e Consiglio della Federazione, i vice presidenti, i presidenti delle Commissioni e infine, i presidenti delle Assemblee legislative regionali), il presidente Putin ha illustrato quella che è la ‘sua linea’ rispetto all’Occidente e alla vicenda del gas e delle sanzioni.
Intanto, ha annunciato Putin, la Russia non tarderà a ‘rispondere’ a qualsiasi Paese che tenterà di interferire con quanto sta accadendo in Ucraina.
Poi il presidente ha nuovamente lanciato strali contro l’Occidente il quale, attraverso il conflitto in Ucraina, è reo di lavorare alla divisione della Russia.
Infine, per quanto riguarda il pagamento in rubli delle forniture di gas e petrolio e, in particolare le sanzioni, il capo del Cremlino ha assicurato che il sistema bancario, il settore dei trasporti e l’intera economia, hanno fin qui retto senza problemi.
Poi, per l’ennesima volta, parlando della ‘missione’ in Ucraina, Putin ha rimarcato che “tutti gli obiettivi della missione militare speciale in corso nel Donbass e in Ucraina saranno certamente raggiunti al fine di garantire pace e sicurezza ai residenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, della Crimea russa e del nostro intero Paese nella sua prospettiva storica”.
Quindi, tornando all’Occidente, il presidente russo lo ha definito “un pericolo per tutto il mondo” tanto è, ha tenuto a sottolineare: “E’ stata Mosca a liberare il mondo dai nazisti“. Non ultime le accuse relative alle vicende internazionali degli ultimi 30 anni quando, secondo Putin, l’Occidente ‘per distruggere il paese’, ha contribuito ad influenzare la nascita del terrorismo nel Caucaso del Nord, con la conseguente ispirazione del separatismo. Tuttavia, ha osservato, ”Questo obiettivo, quello di spingerci all’angolo, non è stato raggiunto. Ma in Occidente non ci si è riappacificati con questo fallimento: per questo – ha poi concludo il presidente russo – in seguito è stata sferrata una massiccia guerra economica contro la Russia”.
Max