Giorgio Locatelli new entry a MasterChef Italia è subito balzato come una nuova star: affianca Barbieri, Bastianich e Cannavacciuolo. E si è subito ben inserito. A ribadire limpatto culturale ed economico dei reality show culinari è il nuovo membro della giuria di MasterChef Italia lo chef stellato Giorgio Locatelli, uno dei più celebri esporatori della cucina made in Italy nel mondo con i suoi due ristoranti, la ’Locanda Locatelli’ di Londra (una stella Michelin) e la ’Ronda Locatelli’ di Dubai. La nuova stagione MasterChef Italia è scarcato su SkyUno da giovedì 17 gennaio e Locatelli sostituisce di Antonia Klugmann, affiancando i sempre presenti Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo. “I cooking show ben fatti come Masterchef Italia – aggiunge la new entry- hanno dato un contributo notevole alla crescita della cultura alimentare e culinaria italiana in tutto il mondo e quindi alla conoscenza dei prodotti italiani. Per estensione, si può affermare tranquillamente che questi programmi hanno aiutato l’export del Made in Italy di qualità nel settore enogastronomico”. “L’effetto positivo di questo tipo di show, attenti a far conoscere i prodotti dei vari territori e gli ingredienti delle cucine regionali, è grande. Me ne accorgo – afferma Locatelli – anche dalla preparazione sempre maggiore che hanno le persone che vengono a mangiare nei miei ristoranti. C’è una maggiore conoscenza delle materie prime e dei piatti. Così come è enormemente cresciuta la disponibilità di prodotti italiani di qualità nei supermercati di tutto il mondo”. Su tal argomento Locatelli cita un aneddoto riferito a Luciano Pavarotti: “Per farvi un esempio, nel 1985 ebbi grande difficoltà ad accontentare la richiesta di mozzarella per una cena del grande tenore nel mio ristorante a Londra. Dovetti spedire di corsa un mio aiutante a Soho per trovarla. Oggi, in tutti i migliori supermarker di Londra ma anche tra i distributori per ristoranti si trova una grande varietà di formaggi italiani di qualità, da quelli freschi a quelli stagionati, dalla mozzarella di bufala al formaggio di fossa”, evidenzia.