Usa toni catastrofici nella lettura dei fatti, attraverso una visione forse per alcuni eccessiva ma, a leggere tra le righe, che questa sia purtroppo una fase epocale di decadentismo è innegabile. Intendiamoci, per ciò che è accaduto ora è Parigi ma, a stretto giro, ce ne sarebbe per qualsiasi metropoli planetaria: la crisi economica prima e quella dei valori subito dopo ha letteralmente sfaldato il senso civico della società, ed il risultato è che ci stiamo avviando sempre più velocemente verso un punto di ritorno pericolosissimo.
Dunque se, aldilà del gioco televisivo (dove prevale il personaggio per contribuire al clima festoso dellevento), una persona seria e professionale come lo stilista e direttore creativo della maison Gattinoni – che in fatto di gusto ed eleganza sa il fatto suo – punta il dito contro questa società, ha sicuramente valide motivazioni per farlo.
Ormai Parigi è la città del fuoco – esordisce subito senza complimenti Guillermo Mariotto davanti a cronista dellagenzia di stampa AdnKronos – Dalle banlieues e dai sobborghi della capitale, dove venivano distrutte e incendiate le macchine, sino ai gilets jaunes che hanno devastato le capitale e le altre città della Francia. E oggi la cattedrale di Notre Dame. E poi la guglia che cade. Come una croce di fuoco. Segnali divini, dellApocalisse imminente.
Ed in tutto questo, fa giustamente notare ancora lo stilista “Purtroppo il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, verrà ricordato solo per la distruzione di Notre Dame”.
E nulla basta a distogliere il suo sguardo severo nei confronti di questa nostra involuzione sociale, nemmeno aggrapparsi ad un ipotetico atto terroristico celato da fatalità: Non ne sono assolutamente convinto – replica secco Mariotto – Si cercano solo capri espiatori. Inutilmente.
“Lo ripeto – insiste invece spingendo il dito nella piaga – Sono segnali chiari, inappuntabili. E la fine dei tempi contro larroganza e lalienazione, contro chi ha sfruttato e continua a sfruttare il pianeta. Sembra quasi che la gente non abbia voluto vedere e sentire quello che sta accadendo. Un velo sugli occhi, una pietra sul cuore.
Un pensiero eccessivo, una visione come dicevamo drammatizzata? Fatto sta, che piaccia o meno, in questi tempi la Francia sta implodendo su stessa, e forse noi tutti dovremmo seriamente interpretarlo come un monito
Max