“Sono necessarie, nuove misure che consentano concretamente e nell’immediato la realizzazione di un maggior numero di live, di spettacoli e di progetti educativo-musicali, così come l’emanazione di nuovi bandi per produttori, editori, associazioni, in modo da consentire la ripartenza di festival, tour, tournée, con benefici in favore di autori, attori ed in generale artisti, operatori e docenti del settore didattico-musicale e teatrale”.
Così, attraverso un comunicato stringato ma abbastanza eloquente, diverse associazioni facenti parte della cosiddetta ‘filiera musicale, teatrale e dello spettacolo’ in generale (tra le quali gli Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente, la Federazione Italiana Artisti, il Forum per l’Educazione Musicale, il Cafim, ed il Tavolo Permanente Federazione Bandistiche Italiane), hanno lanciato al governo un drammatico appello: ormai la produzione indipendente è drammaticamente prossima a “rischio chiusura”. Motivo questo per il quale, al più presto, le associazioni di settore chiedono al governo un incontro, affinché si giunga ad un accordo in grado di assicurare loro un minimo di sostegno all’interno nel decreto economico preannunciato per agosto.
Nello specifico il presidente di Confindustria Cultura Italia, Innocenzo Cipolletta, affiancato dai presidenti delle numerose associazioni aderenti alla federazione, ha incontrato Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali e del Turismo, per sensibilizzarlo in merito alla drammatica situazione.
In sostanza, quello che si chiede è ovviamente maggior attenzione e considerazione per un comparto, come quello della musica live indipendente, ed il varo di una legge quadro “per ogni comparto dell’economia della cultura, così come già avvenuto per il cinema – ha poi spiegato Cipolletta incontrando la stampa – Apprezziamo l’attenzione e la sensibilità che il ministro Franceschini (nella foto), ha dimostrato ancora una volta verso il settore della cultura che con grandi sforzi sta cercando di contenere e reagire al pesantissimo impatto che l’emergenza Coronavirus ha avuto sulle imprese e sui lavoratori”.
“L’intervento del Governo e del ministro – ha aggiunto il presidente di Confindustria Cultura Italia – si è dimostrato tempestivo e determinante nel cercare di contenere i primi effetti negativi della pandemia dovuti alla chiusura e alla sospensione delle attività culturali. A questi primi interventi sono poi seguite misure dedicate alla ripartenza e alla ripresa della produzione e distribuzione di prodotti culturali che l’intero comparto ha molto apprezzato. Quello che chiediamo al ministro – ha quindi rimarcato Cipolletta – è però un ulteriore sforzo e una maggiore attenzione soprattutto verso l’industria musicale e le imprese che producono e gestiscono servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale. Due settori che, insieme all’audiovisivo e ai libri, contribuiscono alla crescita culturale e sociale del Paese e che al momento sono orfani di misure concrete per arginare gli effetti negativi della pandemia. In quest’ottica abbiamo proposto al ministro di elaborare una legge quadro per ogni comparto dell’economia della cultura, così come già avvenuto per il cinema. E’ necessario uno sforzo sistemico e continuo, perché il lockdown e le misure susseguenti hanno messo a dura prova l’intero settore con il concreto rischio che lavoratori, professionisti e imprese della cultura possano scomparire”.
Max