Presentando stamane i dati provvisori, l’Istat anche per ottobre ha confermato il tendenziale aumento su base annua – uomini e donne – degli occupati, che segna +1,1%, pari a 246mila nuovi occupati. Dunque il lavoro ’sta arrivando’ ma, essenzialmente, si tratta di una crescita per lo più relativa ai lavoratori dipendenti, aumenti di ben 387mila unità, tra questi 347mila sono però a termine e 39mila quelli permanenti). Purtroppo la negatività è rappresentata dalla diminuzione degli indipendenti, che quest’anno sono stati 140mila. Ciò che stupisce è che in proporzione, l’aumento ha riguardato gli occupati ultracinquantenni (+340mila) anche se, per quanto lieve, si segnala anche il +29mila rappresentato dalla fascia 15-34enni.Male invece i 35-49enni: una fascia d’età che ha subito un importante -123mila. Sempre ad ottobre inoltre, l’Istituto di Ricerca evidenzia il calo dei disoccupati (-4,6%, -140mila), degli inattivi (-1,4%, -183mila). Nello specifico nel mese di ottobre il tasso di occupazione in generale non ha subito mutazioni, per i 15-64enni ad esempio è rimasto invariato al 58,1%. A determinare la stabilità delloccupazione, il sostanzioso calo tra i 25-49enni, in rapporto all’aumento degli ultracinquantenni. E se come dicevamo ad ottobre è calato il numero delle persone in cerca di occupazione (-4 mila, -0,1%), in generale il tasso di disoccupazione, così come a settembre, si attesta all11,1%, con il ’pesante’ calo di quello giovanile, calato al 34,7% (-0,7 punti percentuali). Resta infine invariato il tasso di inattività, fissato al 34,5%.
M.