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L’Iss: “Purtroppo con l’arrivo delle varianti l’epidemia peggiora: urgono misure urgenti”

L’epidemia, dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale. Sono necessarie urgenti misure di mitigazione nazionali e puntuali interventi di mitigazione e contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari”.

Come riportiamo in un altro articolo relativo all’imminente campo di colore di alcuni regioni, poco fa, al termine della cabina di regia, accanto ad un Rt risultato mediamente stabile allo 0.99, c’è comunque da prendere atto che l’indice è risultato essere superiore a 1 in 10 regioni. Motivo questo per il quale, l’Iss ha commentato che “L’epidemia di coronavirus accelera e servono urgenti misure”.

L’Iss: “L’età media dei casi diagnosticati è diminuita a 44 anni”

Intanto, si evince dalla bozza dal report redatta dall’Iss con il ministero della Salute che, in relazione alla settimana dal 15 al 21 febbraio, “L’età media dei casi diagnosticati è diminuita a 44 anni“.

L’Iss: “Dieci Regioni e province autonome mostrano un Rt maggiore di 1”

Nello specifico, non si può certo ignorare che in ben dieci regioni l’indice Rt è risultato essere superiore a 1: “Dieci Regioni e province autonome – spiega il documento – hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1.25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni e province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno“.

L’Iss: “Ecco le 10 regioni italiane che hanno ‘sforato’ la soglia massima…”

Le 10 regioni che hanno ‘sforato’ la soglia massima, stabilita ad 1, sono il Piemonte, la provincia autonoma di Trento, l’Emilia-Romagna,  la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo,  il Molise, la Basilicata, la Campania, e la Calabria.

L’Iss: “Molte regioni e Pa, mostrano un serio sovraccarico negli ospedali

Come spiega l’Iss, “si osserva inoltre un peggioramento anche nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (8 Regioni/Pa vs 5 la settimana precedente)”. Dunque vediamo 8, fra regioni e Province autonome (come Bolzano , Marche, Umbria e Molise), che lamentano un evidente sovraccarico sia nelle terapie intensive, che nell’area medica mentre, Lombardia Trento, Friuli Venezia Giulia, ed Abruzzo, evidenziano invece un sovraccarico relativo solamente alle terapie intensive.

Iss: “Nella media, mentre le terapie intensive crescono, i reparti restano stabili”

Nello specifico degli ospedali, prosegue la bozza, ”Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto, ma sotto la soglia critica (24%)“. Tuttavia,  complessivamente il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.074 (16 febbraio 2021) a 2.146 (23 febbraio)“. Di contro, in relazione sempre nello stesso periodo, “il numero di persone ricoverate in aree mediche è sostanzialmente stabile (da 18.463 a 18.295)”. Come spiegano dall’Iss, “Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza, impongono comunque misure restrittive”.

Iss: “Purtroppo l’incidenza delle varianti ci porta a dover innalzare le misure”

Ma, come già ripetuto altre circostanze, è l’avvento di questo maledette varianti a complicare maledettamente la situazione, di per se invece abbastanza stabile. E dunque, rileva l’Iss, “Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza di Covid-19 su tutto il territorio italiano, si ribadisce di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”.

L’Iss: “Urge mantenere comportamenti rigorosi nel rispetto delle misure”

In particolare avverte ancora l’Iss, ”È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi“.

Max