Dal primo luglio l’Inpgi, l’istituto nazionale di previdenza dei giornalisti Italiani, confluirà nell’Inps, con i relativi ”apporti attivi e passivi”. Il passaggio è stato inserito nella bozza della legge di bilancio con la manovra. Il regime pensionistico dei giornalisti si uniformerà quindi a quello dell’Inps. L’Inpgi continuerà la sua funzione per i giornalisti iscritti alla gestione sperata, quella riservata ai liberi professionisti.
Carlo Verna, presidente del Consiglio Nazionale dei giornalisti, ha accolto con entusiasmo la novità introdotta dalla nuova Legge di bilancio: “La garanzia pubblica chiesta da lungo tempo dall’Ordine dei giornalisti, contrastato da altri soggetti in categoria, sta prendendo corpo nella manovra del Governo”.
“La soddisfazione per la scintilla di bene comune innescata – continua la nota del presidente dell’Odg – deve marciare di pari passo con un ringraziamento sentito a chi ha fatto parte della commissione tecnica presso il dipartimento dell’editoria. Finalmente si realizza una controtendenza di attenzione alle questioni del mondo dell’informazione a lungo sottovalutate. Fondamentali furono le parole del Presidente della Repubblica in occasione della cerimonia del ventaglio”.
Conclude Verna: “Tante volte il capo dello Stato Sergio Mattarella, cui va la nostra gratitudine, ha rilanciato la funzione cruciale dell’informazione per la democrazia per cui confidiamo che la soluzione della questione Inpgi, garantendo una sufficiente autonomia al fondo speciale, sia solo il primo passo di una nuova legislazione per il giornalismo. Normative che comprendano norme di contrasto alle querele temerarie, che sono ormai insostenibili, e la riforma dell’Ordine proposta con voto a larga maggioranza dalla nostra assise nel corso della consiliatura che si sta concludendo”.