Un rullo compressore, come nulla fosse, inesorabile avanza, ‘collezionando’ allettati in tutto il Paese. Stiamo parlando della terribile influenza che, costantemente monitorata, come evidenzia Influnet (rete di sorveglianza istituita dall’Istituto superiore di sanità), “Nella prima settimana del 2020, ha visto salire ancora il numero di casi di sindrome simil-influenzale, dopo il lieve calo registrato nella precedente settimana”. Basti infatti pensare che, compresi i nuovi casi registrati dal 30 dicembre al 5 gennaio (286mila), dall’inizio della sorveglianza sono già la bellezza di 1.877.000 le persone contagiate.
Come da media, spiegano dall’Iss, “L’aumento si registra maggiormente nei giovani adulti e negli anziani, rispetto ai bambini e ragazzi sotto i quindici anni. Un fenomeno – spiegano – dovuto ancora alla chiusura delle scuole per le festività natalizie”.
Purtroppo, come la ‘letteratura medica’ insegna, a subire con maggior frequenza il contagio sono sempre “i bambini al di sotto dei cinque anni, in cui si osserva un’incidenza pari a 10,4 casi per mille assistiti”. Per questi ultimi sono le eventuali complicanze, soprattutto a carico dei bronchi, ad impensierire, come dimostrano i pronto soccorso pediatrici delle città italiane, letteralmente presi d’assalto in questi giorni.
Infine, conclude la nota diramata da Influnet, le regioni maggiormente colpite sono “Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Campania”.
Max