Ultimamente, grazie anche alle citazioni di Quentin Tarantino – che ha sempre ammesso di essere un ‘patito’ del cinema italiano dei Settanta, al punto da esserne stato ispirato più volte – molte pellicole a basso costo, all’epoca definite ‘di cassetta’ o ‘demenziali’, sotto l‘egida di ‘trash‘ hanno goduto di un vero e proprio sdoganamento, acquisendo il più prestigioso titolo di ‘cult’.
Del resto, anche i film apparentemente più insignificanti, se inseriti in quel preciso arco temporale, oggi trovano più di un motivo per essere giudicate con molta più clemenza e curiosità in quanto, non c’è una che non serbi sorprese o curiosità degne di nota.
Così, ogni domenica, spaziando nei vari generi, vi proporremo i film più trash – e probabilmente meno conosciuti – dei Settanta, per riscoprire insieme (al di là delle puntali stroncature dei critici del tempo), quanto c’era invece ‘tra le righe’ di buono…
IL REGISTA – Partiamo intanto dal regista – e sceneggiatore – che, oltre a questo film, ha firmato gran parte dei famosi ‘musicarelli’, per poi passare attraverso le parodie, fino a lanciare Nino D’Angelo in vetta alle classifiche nazionali.
Parliamo del grande Mariano Laurenti, nato a Roma il 15 aprile del 1929 (morto poi a Piacenza, dove si era spostato) il quale, si avvicinò alla Settima Arte nel periodo del suo massimo splendore. Negli anni ’50 collabora infatti con registi del calibro di Risi (Dino), Bolognini, Mattioli ma, soprattutto con Mastrocinque e Steno, dai quali apprende il senso dell’umorismo e l’amore per la commedia.
Il suo esordio alla regia come dicevamo, è infatti con i cosiddetti ‘musicarelli’, sul modello americano, si tratta per lo più di storie semplici, estive, che consentivano agli allora cantanti di successo (da Rita Pavone a Little Tony), di promuovere le loro hit.
L’esordio dietro la macchina da presa è nel 1966 con ‘Il vostro superagente Flit’ al quale seguirà poi ‘I ragazzi di Bandiera Gialla’ (1967) e molti altri. Da segnalare poi l’incontro con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, con i quali si lancerà in fortunate parodie, sin dal primo ‘I due maghi del pallone’ (1970).
Una lunghissima carriera filmica, terminata nel 1999, con ‘Vacanze sulla neve’, dopo aver vissuto anni di grande successo grazie, come dicevamo, al lancio di Nino D’Angelo con il quale girerà ‘Un jeans e una maglietta’ (1983), ‘La discoteca’ (1983), e ‘Uno scugnizzo a New York’ (1984).
LE COMMEDIE SEXY – Tuttavia sarà l’allora emergente filone sexy a sposare felicemente la comicità, che serviva per dare respiro a scene altrimenti troppo osè (per l’epoca), regalando al pubblico risate a crepapellle. Non a caso Laurenti nel casting dei suoi film ha sempre attinto a piene mani dal cabaret e dall’avanspettacolo dove, accanto a comici come Banfi, Carotenuto, D’Angelo, ‘pecorino’ (il giovane Carlo Delle Piane), Vitali, Fenech, Francesca Maria Romana, si susseguivano le felici incursioni di bravissimi ‘caratteristi’ come Nino Terzo, Alfonso Tomas, Lucio Montanaro, o di ‘schegge impazzite’ come l’imprevedibile Jimmy il fenomeno (al secolo, Origene Luigi Soffrano).
Insomma dei film ‘corali’ con licenza di eccedere dove, accanto a bellissime ragazze, scorrevano gag di ogni tipo e genere.
GLI ANNI ’70 – A rendere affascinanti queste pellicole è anche l’uso ‘spregiudicato’ di marche e griffe in quanto, essendo film di bassa produzione, si andava ‘arrotondando’ mostrando nel corso del film – allora era possibile, oggi no – qualsiasi marca o logo possibile. Un escamotage che, al pari dei fossili nell’archeologia, ha suo malgrado ‘testimoniato’ usi e vizi di società oggi lontane.
Così, accanto a location bellissime, alcune scomparse, che caratterizzano le nostre città, ecco alcolici come il ‘Punto e Mes’, le sigarette ‘Muratti’, il ‘Ciao’ della Piaggio (con il quale in molti film la giovane protagonista scorrazzava, mettendo in mostra le natiche, ‘sfuggite’ agli shorts esageratamente corti), e ristoranti, bar, discoteche, tutte puntualmente citate e riprese.
IL FILM – Acquisita così una certa autorità nell’ambiente, soprattutto nell’ambito delle commedie, Laurenti butta giù un soggetto tanto semplice quanto vincente, perché non necessita di troppe ‘esterne’, e la scelta di una location pugliese abbatte anche i severi costi dettati dalla trasferta delle maestranze.
Laurenti prepara il soggetto e la sceneggiatura con Francesco Milizia, trovando l’interesse da parte della Dania Film, che ha come distribuzione la Medusa, e Maurizio Fierro alle musiche, insomma, un’ottima premessa per cominciare al meglio con le riprese.
LA PRODUZIONE – Nei panni sia del direttore artistico che di produzione, Pietro Innocenzi segue Laurenti in Puglia, dove il film si avvale di 4 location: Polignano a Mare, fra il centro ed il bellissimo e famoso ristorante nella grotta (‘Grotta palazzase’). Quindi Ceglie Messapica, dove il Dj Montanaro accompagna il trionfo della coppia Colonna-Guida nella gara di ballo presso la discoteca ‘Io Valentino’. Taranto, dove la pellicola usa come sfondi il Lungomare, il porto, ed il park Hotel. Infine, Martina Franca, con la bellissima Piazza XX Settembre, via Verdi, e l’Ospedale locale.
Gli interni, come si usava fare, sono stati invece girati in parte presso il Safa Palatino di Roma.
IL CASTING – Qui Laurenti ‘punta i piedi’, pretendendo un po’ gli attori più gettonati del genere e, dopo una trattativa’ con i produttori, la spunta.
Ecco quindi che costruirà la famiglia protagonista, i Pischella, con i coniugi Lino Banfi e Francesca Maria Romana (il cui figlio è Leo Colonna), la splendida Gloria Guida (veramente bella), nel suo momento migliore, qui nei panni dell’infermiera di notte che, a domicilio, dovrà badare al sempre frizzante Mario Carotenuto, ancora una volta nei panni dell’impostore squattrinato. E poi rodatissimi attori di ‘seconda’, come Alvaro Vitali, Lucio Montanaro, Paola Senatore (ancora mora), e fugaci caratteristi come Anna Maria Clementi, Vittoria Di Silverio, ed i solito Jimmy il fenomeno.
LA TRAMA – Dentista con la passione per le donne, Banfi – coperto dal suo assistente Alvaro Vitali – tradisce puntualmente la moglie con Paola Senatore. Il figlio, incarnato dall’attore Leo Colonna, è invece un ragazzo serio e prossimo alla laurea, che sembra quasi sfuggire alle evidenti avance della vicina di casa, per la quale invece il padre-dentista farebbe cose folli.
Un bel giorno nelle serena routine della famiglia Pischella irrompe il ‘vecchio’ e malandato Mario Carotenuto il quale, approfittando dei pochi ricordi della ‘nipote’, Francesca Maria Romana, si spaccia per lo zio prossimo alla morte, che in cambio dell’ospitalità lascerà loro in eredità case e denaro. In realtà lo ‘zio’ – ex galeotto – in carcere ha saputo dal vero zio poi morto, che in quella casa all’interno di un lampadario è nascosto un diamante costosissimo, e lui è lì per cercare di individuarlo.
Nasce così l’esigenza di rivolgersi ad un’infermiera notturna per custodire l’anziano zio durante la notte. La scelta – dopo un’esilarante selezione – ricade sulla bellissima e seria laureanda Gloria Guida.
Da quel momento in casa Pischella accadrà di tutto, con Banfi sempre più ‘arrapeto’, la moglie gelosissima, il figlio innamorato, Carotenuto impegnato in pericolose sortite notturne in giro per la casa… Un film che non trascura nessun particolare, regalando agli spettatori trovate divertentissime e battute a raffica.
Insomma, quello che sulla carta è di fatto un film trash, in realtà si rivela una pellicola di puro spasso dove, senza eccessiva volgarità, trionfa la straordinaria bravura di questi attori, ancora oggi ricordati per la strada segnata alle nuove generazioni.
Insieme a ‘Vieni avanti cretino’, qui a nostro avviso Banfi tocca una delle vette più alte della sua comicità, sostenuto dal sempre forte Mario Carotenuto, che qui si produce in irresistibili ‘incubi notturni’ di natura ‘mangereccia’.
Il film uscito nel 1979, è stato proiettato anche in Francia, Austria, Germania, Spagna e Portogallo, ed ha avuto un ottimo successo anche nel Sud America.
Assolutamente da perdere…
Max