Detentore del prestigioso ‘award del World press photo‘, due volte ‘Premio Baia Chia‘ per la fotografia, Maurizio Piccirilli ha maturato la sua grandissima esperienza dietro l’obiettivo, non risparmiandosi sin dagli albori degli anni di piombo, per poi occuparsi a tempo pieno di terrorismo, criminalità organizzata e narcotraffico, nel ruolo di caporedattore del quotidiano romani ‘Il Tempo’.
Oltre che di un occhio attento sui fatti del mondo, il giornalista ha anche il dono della scrittura, come testimoniano le sue precedenti pubblicazioni, come ‘Le quaglie di Osama’, ‘Shahid’, ‘Il volto nascosto di Osama’, ‘Ferita Afgana’ e, l’ebook ‘Cuccioli del jihad’.
Ora, dopo aver profuso ogni energia e tutto l’impegno possibile in un paziente e difficoltoso ‘recupero’ di documenti e testimonianze storiche, Piccirilli torna nelle librerie sotto l’egida delle edizioni All Around, per raccontare l’orribile vicenda di ‘Carabinieri Kaputt‘, un libro-documento che, con dovizia di particolari, narra la storia ‘semi-sconosciuta’ degli oltre 2mila uomini dell’Arma confinati nei lager tedeschi ed austriaci come carne da macello.
La Gestapo: eliminate i carabinieri
I fatti ci riportano ad una settimana prima della vergognosa deportazione degli ebrei dal Ghetto di Roma. Il 7 ottobre del 1943 Rodolfo Graziani, in quanto ministro della Difesa della Repubblica di Salò, dirama su tutto il territorio nazionale un ordine ai carabinieri: debbono stare fermi e rimanere tutti confinati nelle caserme, le armi inoltre, debbono essere consegnate ai soldati tedeschi. In realtà questo era il volere del comando della Gestapo, che da Berlino ‘gestiva’ direttamente tutto quello che accadeva sul suolo italiano. Nel libro infatti Piccirilli documenta l’esistenza di un telegramma che la Gestapo fece recapitare a Kesseling, dove si ordinava di eliminare i carabinieri così da non avere poi ‘problemi’ nelle fasi del rastrellamento del Ghetto, che sarebbe avvenuto di lì a pochi giorni.
‘Carabinieri Kaputt‘, grazie al certosino lavoro dell’autore, ci consegna così la terribile testimonianza dell’ennesimo, folle disegno nazista, comunque teso alla ferocia ed alla violenza. Attraverso le testimonianze di tre sopravvissuti, Piccirilli rivela le orribili condizioni di vita, tra umiliazioni e privazioni, alle quali i carabinieri vennero esposti in Germania ed in Austria, dove vennero reclusi. Il libro narra anche l’eroicità di quanti sfuggiti alla cattura, grazie al sostegno e all’aiuto delle loro compagne, collaborarono attivamente con la resistenza romana
Un’opera da leggere assolutamente per capire ancora meglio la piaga del Nazismo, e l’assoluto amor di Patria degli uomini dell’Arma i quali, da Salvo D’Acquisto in testa, hanno sempre servito il Paese senza mai disobbedire.
Max