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Librerie, è crisi nera: perse 8 mln di copie per 134 mln di fatturato. Volano gli acquisti online

Fra tutti i settori, quello relativo alla cultura (dove insieme allo spettacolo in generale troviamo anche l’arte e la lettura), come del resto accade anche nella ‘normalità’, è stato sicuramente quello più penalizzato, e meno risarcito.

Arrivato, il Covid ha significato 8 mln di libri in meno

Entrando poi nello specifico, è stato il mondo dei libri quello che ha lamentato il crollo più forte. Basti pensare che alla quarantena – prendendo a campione indicativamente marzo ed aprile – hanno corrisposto qualcosa come ben 8 milioni di libri venduti in meno.

Dopo il prevedibile boom natalizio infatti, il settore è stato ulteriormente ‘affossato’ dall’avvento del coronavirus e dalla conseguente chiusura totale.

Gli editori italiani denunciano: persi 134 mln di euro

Dunque, ha calcolato l’Associazione Italiana Editori (Aie), prendendo a campione i primi 4 mesi del 2020, si parla di una perdita ‘secca’ di ben 134 milioni di euro che, dalla ‘penna’ hanno via via coinvolto un indotto (stamperie, forniture, promozione, distribuzione, librerie, ecc.), intorno al quale ne traggono sostentamento migliaia di famiglie.

Tuttavia, spiega l’indagine che l’Aie ha condotto in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali, a giovarsene sono stati gli store digitali che, nelle 16 settimane di librerie ‘off-limit’, hanno toccato un’impennata di vendite fino a toccare il 47%, rispetto al 26,7% registrato nello stesso Libri, è crisi nera: perse 8 mln di copie per 134 mln di fatturato. Volano gli acquisti online dell’anno precedente.

Molti lettori ‘fagocitati’ dagli store digitali

Ora però si è creato un problema: l’acquisto online sarebbe riuscito ad accattivarsi le simpatie di molti lettori e, da ciò che si evince in queste prime settimane di riapertura delle librerie (le cui vendite sarebbero calate dal 66,2% al 45%), gli store digitali non hanno subito il calo spaventoso che ci si aspettava. Anzi, la Gdo ad esempio non si aspettava di riuscire a conservare quel 7,3%, in più raccolto nel corso del lockdown.

Libri, mercato calato: dal 71 all’85% in meno di vendite

Mediamente le librerie hanno perso l’85% delle vendite. Ovviamente si parla di una media, con tutti i suoi eccessi e difetti però, dati alla mano, a chi è ‘andata bene’, è perché ha saputo ‘destreggiarsi’ apparendo anche sul web, e consegnando comunque a domicilio. ‘Accortezze’ che hanno alleggerito l’entità del calo subito, comunque ugualmente notevole: 71%.

 A fare la differenza, come sempre sono i lettori, specie quelli più ‘sensibili’ al web. Non a caso infatti, prima dell’avvento dell’epidemia nel Paese, ad acquistare online – dopo essersi consultati in rete, attraverso i blog specializzati – era circa il 59% degli acquirenti di libri. Oggi sono già il 64%.

Libri: ’congelate’ le nuove uscite, come per i film

Come ha stimato Nielsen, attualmente il ‘variegato’ mercato dell’editoria – inteso fra librerie, store online e grande distribuzione organizzata (come appunto la Gdo), dallo scorso primo gennaio, fino al recente 3 maggio 2020, ha denunciato complessivamente perdite per 90,3 milioni di euro.

 Una situazione più che preoccupante, che ha costretto le case editrici più importanti a congelare il 91,1% delle uscite. Esattamente come accaduto per i cinema, teatri, e concerti…

Max