L’aeroporto internazionale di Mitiga, situato a meno di 10 km da Tripoli, è stato attaccato dall’autoproclamato esercito nazionale del generale Khalifa Haftar. A riportarlo è la pagina ufficiale di Facebook di “Vulcano di rabbia”, un’operazione difensiva della capitale libica delle forze armate del governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj.
L’attacco – recita il post – è stato sferrato dalle “milizie del criminale di guerra e ribelle Haftar”, che ha colpito l’aeroporto con “sei razzi Grad in una flagrante minaccia alla navigazione aerea e una violazione del cessate il fuoco”.
L’aeroporto ha confermato il raid aereo e sospeso i voli fino a nuovo ordine. Tutti i voli sono stati dirottati verso lo scalo di Misurata, a Est di Tripoli.
Il cessate il fuoco, annunciato domenica scorsa alla conferenza di Berlino, continua ad essere violato. Nel corso della mattinata – come riporta Agenzia Nova – Yusuf al Amin, comandante delle forze di Sarraj a Sud di Tripoli, ha dichiarato ai media locali che le sue forze “hanno risposto a un tentativo di avanzata” verso la capitale dell’esercito di Haftar.
Dalla sede dell’Onu di New York Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha invitato le parti in conflitto in Libia ad accettare le conclusioni di Berlino; il solo modo per arrivare a un cessate il fuoco duraturo e a un processo politico.
Ma l’equilibrio annunciato a Berlino è precario e la strada per la pace ancora lunga.
Mario Bonito