Cresce sempre di più la crudezza della crisi in Libia con il rischio sempre più alto di una sorta di contagio per lItalia e i suoi confini: da questo punto di vista, infatti, lemergenza suggerisce numeri in possibile aumento circa gli sbarchi che, appunto, dalla Libia, sarebbero diretti ai porti italiani.
Libia, Italia: i contagi della crisi: si parla di circa 100mila pronti a partire per i confini portuali
Si parla, al momento, di circa 100mila persone come numero generale dei migranti che sarebbero posizionati presso la costa della Libia e pronti a compiere il classico viaggio verso lItalia: da questo punto di vista, gli spifferi del lavoro dellintelligence sono abbastanza chiari circa la diretta correlazione tra lavanzata del generale Haftar e le possibilità che questi numeri di sbarchi possano effettivamente divenire reali. In questa ottica, infatti, qualora i piani del generale Haftar relativi al desiderio di conquistare Tripoli si trasformassero in una vera e propria guerra riconosciuta anche dallOnu, si rischierebbe, dal punto di vista legale che lItalia stessa non possa più tanto esimersi dalla accoglienza, poiché appunto lo status legale di queste persone in procinto di viaggiare andrebbe a cambiare dal momento che si parlerebbe di rifugiati di guerra. Al momento, stando a quanto emerge dalle relazioni incrociate delle sorgenti di intelligence internazionali, si parla di un numero minimo di 6.000 profughi pronti ad arrivare in Italia con però, come detto, una valutazione complessiva ben più ampia e preoccupante nei numeri. Prendendo infatti lintera costa della Libia si parla di circa centomila esseri umani in pratica pronti a partire. E, per appunto, con il passaggio da migranti a rifugiati a far ombra circa le possibilità o meno di intraprendere logiche di chiusura o apertura dei porti stessi. Nel mentre, prosegue il triste aumento del bilancio delle vittime: ad oggi ci sono 264 morti e 1.266 i feriti secondo quanto riferito dal l’Organizzazione mondiale della Sanità