“Dopo anni di conflitto, il popolo libico deve potersi esprimere in elezioni libere, trasparenti e credibili”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento alla conferenza di Parigi, durante la quale i leader presenti hanno confermato l’impegno della comunità internazionale per la pace e la stabilità di una Libia “pienamente sovrana, unita e democratica”. Questa è considerata la condizione essenziale per la stabilità della regione mediterranea, dell’Europa e dei Paesi del Maghreb e Sahel, è stato riferito.
Draghi ha ricordato come l’Italia abbia “sempre sostenuto con forza la necessità di un ruolo importante dell’Ue” nell’area, e ha richiamato l’impegno della comunità internazionale e di tutti gli attori libici per il successo della transizione istituzionale attraverso lo svolgimento delle elezioni presidenziali e parlamentari dal 24 dicembre. “È questa la volontà chiara del popolo libico, come dimostra la registrazione di circa 3 milioni di elettori”, ha affermato il premier, ribadendo la necessità di una cornice giuridica ed elettorale condivisa alla quale devono lavorare insieme le autorità libiche competenti nei prossimi giorni e settimane.
La piena attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco del 23 ottobre del 2020 resta un obiettivo cardine. La sostanziale assenza di conflittualità dell’ultimo anno e la riapertura della strada costiera sono traguardi importanti che non vanno vanificati”. E’ uno dei passaggi dell’intervento del premier Mario Draghi alla conferenza di Parigi sulla Libia, durante il quale ha sottolineato i progressi iniziali compiuti in questi mesi, con riferimento al lavoro svolto dalla commissione militare congiunta 5+5, con il sostegno della missione dell’Onu, ei ha fatto riferimento alla necessità di avviare quanto prima il ritiro di mercenari e forze combattenti.
Draghi ha sottolineato che “il Piano d’Azione elaborato dalla Commissione militare congiunta è un importante passo avanti. Il ritiro di alcuni mercenari stranieri prima delle elezioni aiuterebbe a rafforzare la fiducia fra le parti”. “Dopo le elezioni in Libia sarà necessario affrontare in via prioritaria la riforma del sistema di sicurezza e il reintegro dei combattenti. “L’Italia è pronta a fornire il proprio sostegno”, ha assicurato il premier.