La nuova classifica stilata da Reporter senza frontiere (Rsf) svela come un po’ in tutti i 180 Paesi del mondo presi in esame la libertà di stampa sia peggiorata, con un calo significativo dell’Italia che rispetto al 2015 ha perso ben quattro posizioni. Tra i Paesi in coda troviamo ancora la Cina, l’Eritrea, la Corea del Nord, il Vietnam e il Sudan, la cui situazione per la stampa non migliora da anni. Per la prima volta, però, da quando nel 2002 Rsf ha cominciato a stilare la classifica annuale, l’America, “piagata dalla violenza crescente contro i giornalisti dell’America Latina”, vede sorpassarsi dall’Africa, che seppur sempre dopo l’Europa, guadagna posizioni. Brutte notizie invece per l’Italia, che dal 73° posto scende al 77°, tra Moldova e Benin. Nella classifica diventa dunque fanalino di coda dei paesi dell’UE, che comunque rimane l’area con la maggiore libertà di stampa. Secondo Rsf tra le cause del peggioramento c’è il fatto che fra i 30 e i 50 giornalisti sarebbero sotto protezione della polizia per minacce di morte ed intimidazioni. Altra causa potrebbero essere i procedimenti giudiziari nei quali sono stati coinvolti i giornalisti dello scandalo Vatileaks. Ad occupare invece la prima posizione troviamo la Finlandia, che dal 2010 è il primo Paese sui 180 nel quale stampa e giornalisti sono i più liberi e tutelati. Immediatamente dopo Olanda e Norvegia, ad occupare 2° e 3° posizione.