Si torna a parlare della questione relativa alla libertà di stampa. Dopo poche ore dallultimo intervento del Capo dello stato, Sergio Mattarella, è Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, a riprendere in mano largomento, puntando soprattutto sui rischi che il settore delleditoria potrebbe subire in caso di misure restrittive. “La necessaria razionalizzazione della spesa pubblica – dice Casellati in un messaggio allUnione Periodici Italiani (Uisp) – non può prevedere misure restrittive dei contributi alleditoria che finirebbero per pregiudicare lesercizio della professione giornalistica. Gravi sarebbero le conseguenze non solo sulloccupazione e in particolare nel segmento delle testate dellinformazione locale e di nicchia ma soprattutto su quel pluralismo della stampa e delleditoria che è principio cardine della nostra democrazia”. Intanto, lFnsi lancia lallarme sullemendamento presentato dal parlamentare M5S Adriano Varrica, che ha già ottenuto il via libera dal governo, con cui viene chiesta una riduzione progressiva del Fondo per leditoria fino al suo azzeramento. Il segretario della Federazionale nazionale della stampa, Raffaele Lorusso, dice: “Lazzeramento del fondo produrrà la scomparsa di mille posti di lavoro e se a questo aggiungiamo lindotto si capisce bene quali danni si stanno facendo non solo in termini di libertà e pluralismo di informazione con le voci che vengono cancellate”. E critica il vicepremier M5S: “Io credo che Di Maio in Italia, con qualche suo amico del M5s, non faccia altro che scimmiottare Trump”.?E il presidente Fnsi, Beppe Giulietti: “Il presidente della Repubblica per sei volte in un mese ha dovuto ribadire che la libertà di informazione è essenziale per la democrazia. Se il presidente della Repubblica sente la necessità di dirlo sei volte, vuol dire che cè qualche rischio sulle nostre teste, ed è dovere di tutti i giornalisti italiani difendere la libertà di informazione da ogni infamia, da ogni aggressione, da ogni parolaccia e da ogni minaccia. Chi tira una testata contro un cronista sta tentando di oscurare il diritto dei cittadini a essere informati”. E poi: “È giusto criticare i giornalisti, ma quando si dice facciamo una legge sulleditoria per chiudere i giornali che non ci piacciono, o si dice chiudiamo il fondo per lemittenza e buttiamo per la strada centinaia di lavoratori, o chiudiamo il fondo per leditoria e buttiamo migliaia di lavoratori a casa, quasi tutti precari, non si sta affermando una critica, si sta affermando una minaccia allarticolo 21 della Costituzione”.?La categoria deve reagire, ha aggiunto, “come sta facendo: con grandi manifestazioni non dei giornalisti ma di tutte le associazioni che hanno a cuore la libertà di informazione, e pubblicando su tutti i giornali larticolo 21 della Costituzione”. Domenica 25 novembre, al Teatro Brancaccio, sulla libertà di stampa Repubblica organizza il convegno “Liberateci dalla stampa: la tentazione del nuovo potere globale”. Ci saranno il direttore Mario Calabresi, Ezio Mauro, Lucia Annunziata, Massimo Giannini, Marco Damilano. Con i contributi video di Roberto Saviano e Vittorio Zucconi.