“La causa delle esplosioni ancora non è stata determinata dato che esiste la possibilità che si sia prodotta un’interferenza esterna attraverso un missile, una bomba, o una qualsiasi altra azione”. A dirlo è il presidente libanese, Michel Aoun, citato dall’emittente locale Mtv.
Anche se l’ipotesi principale della tragica esplosione di martedì a Beirut resta ancora quella di materiale (2.750 tonnellate di nitrato di ammonio) mal immagazzinato in un hangar nei pressi del porto, il presidente non esclude che la deflagrazione possa essere stata innescata da “un’interferenza esterna”.
Aoun ha inoltre sollecitato il presidente francese Emmanuel Macron, volato ieri nella capitale del Libano per esprimere vicinanza al paese, di fornire “le immagini aeree dell’esplosione”. “Se non le hanno – ha detto Aoun – chiederemo ad altri paesi per determinare se si sia trattato di un attacco esterno”.
Secondo il sito del quotidiano An Nahar, il presidente libanese ha però respinto oggi le richieste di un’inchiesta internazionale. Le richieste per un’inchiesta internazionale “alterano la verità”, ha detto Aoun.
Mario Bonito