Nello stilare l’annuale rapporto inerente la situazione del nostro Pase, il Fondo Monetario Internazionale, a seguito dell’emergenza sanitaria da coronavirus, ha dovuto approntare degli aggiornamenti. Dunque, si legge nel rapporto, oltre le già note difficoltà economiche, ora, “anche lo scenario esterno si è indebolito, e quindi, è forte il rischio che il dato sia notevolmente più debole”. Dunque, scrivono i tecnici, “la crescita a medio termine è prevista intorno allo 0,7 per cento, sebbene anche questo dato sia soggetto a incertezza legata alla durata e sull’entità della crisi”.
Quindi, prevedendo che il forte calo registrato, è in parte legato anche all’attuale situazione, che potrebbe “restare molto incerta per diverso tempo”, il Fmi ha tagliato da +0,5 a -0,6% la stima sulla crescita dell’economia italiana nel 2020. Tuttavia, a seguire, superato questo 2020 è prevista una lieve ripresa, tanto da stimare per il periodo compreso fra il 2021/23, un +0,8%.
Ma quali saranno dunque le ripercussioni sul Paese dettate da questa? Anche in virtù alle conseguenze legate al gettito fiscale, inevitabilmente saranno i conti pubblici italiani a doverne sopportare gli effetti – spiega il Fmi – stimando un deficit rivisto al 2,6% del Pil, con il rapporto debito/Pil in impennata fino a toccare il 137%. Dunque sono stime “moderatamente più deboli”, quelle espresse dal Fondo Monetario Internazionale guardando all’Italia ma, avverte, “il disavanzo potrebbe essere maggiore se l’impatto del virus si prolungasse e la crescita fosse sostanzialmente più debole”. Non a caso, spiega, “l’incertezza è molto elevata e le prospettive fortemente negative, con un rischio collegato a un prolungamento dell’emergenza, che potrebbe riaccendere le tensioni legate al rapporto fra banche e titoli di Stato”.
Fortunatamente però, a differenza della Bce, il Fmi condivide e capisce “gli sforzi a breve termine delle autorità sono giustamente incentrati sulla limitazione e sul contenimento degli effetti umani ed economici dell’epidemia di Covid-19”, e condivide una “profonda vicinanza all’Italia per gli elevati costi umani ed economici della pandemia di COVID-19, esprime solidarietà in questo momento difficile ed elogia le autorità per la loro decisa risposta, e chiede azioni coordinate a livello regionale e internazionale per affrontare gli effetti della pandemia”. Tanto è che il Fmi tiene a far sapere che questo aggiornamento “rifletteva le sfide e le priorità che l’Italia doveva affrontare prima dello scoppio dell’epidemia di Covid-19. Oggi il Fondo riconosce e sostiene le autorità nelle priorità di breve e medio termine che si sono giustamente spostate“. Altresì, il Fondo è convinto che finché proseguirà questa crisi sanitaria, resta “la necessità di attuare un pacchetto completo di misure per stimolare la crescita potenziale e rafforzare la resilienza. Ciò dovrebbe comprendere riforme strutturali per aumentare la produttività e gli investimenti, un consolidamento fiscale credibile a medio termine per mettere il debito pubblico su un solido percorso discendente e misure per sostenere la solidità del settore finanziario”.
Poi il plauso alle “le autorità italiane per la loro prudente attuazione della politica fiscale nel 2019, che è stata migliore del previsto”, i vertici dell’Fmi “hanno riconosciuto che il bilancio fiscale peggiorerà quest’anno a causa degli effetti e della risposta della pandemia”. Fmi condivide ed “accoglie con favore l’intenzione del governo italiano di intraprendere un risanamento di bilancio a medio termine, una volta che la pandemia si sarà attenuata, e sollecita l’attuazione di misure favorevoli alla crescita e inclusive, compresa una riforma fiscale globale”.
Dal canto suo il direttore esecutivo per l’Italia al Fondo Monetario Internazionale, commenta questo aggiornamento, spiegando che “Le ricadute dell’epidemia sull’economia italiana saranno profonde: il contagio, ha già iniziato a pesare profondamente sull’attività economica, soprattutto al Nord, ma il suo impatto dipenderà dalla durata. La risposta del governo è stata immediata”. Riguarda poi l’impatto sui conti pubblici, “le autorità italiane ritengono che sarà temporaneo, toccando il deficit 2020, ma lasciando immutati gli obiettivi di deficit strutturale concordati con l’Ue. Inoltre, il governo italiano si è impegnato a far ripartire lo sforzo di consolidamento fiscale non appena il contagio sarà sconfitto, anche se ritiene che serva una risposta coordinata per affrontare non solo l’epidemia ma anche il suo impatto economico”.
Max