Leva obbligatoria, scattano i contrasti e le divergenze di vedute tra lidea di Matteo Salvini e la Difesa, che replica a quanto di recente emerso dalla parole del ministro dellInterno. Un modo di vederlo che sembra, in qualche modo, diametralmente opposto tra Salvini e il ministero della Difesa.
Leva obbligatoria, contrasti Difesa-Salvini: Trenta replica al ministro dellInterno leghista
Pensiamo al futuro non al passato e del resto il ministro Trenta è già stato molto chiaro: il ritorno alla leva obbligatoria è unidea romantica ma inapplicabile, visto che le dinamiche sono cambiate e oggi il Paese vanta dei professionisti tra le forze armate: in questo modo si esprimono dalla Difesa replicando a Matteo Salvini che ha riproposto, appunto, il tema dellopportunità di riproporre la leva obbligatoria. A dire di no, dunque, è direttamente larea preposta, sul piano governativo. Ne parla, tra gli altri, anche Roberta Pinotti, ex ministra della Difesa: “Salvini oggi si mette la felpa degli alpini e rilancia il tema della leva obbligatoria (solo per gli alpini pare). Dal ministero della Difesa rispondono che non si può fare. Ha ragione la Difesa perché oggi la difesa della patria, che si esplicita in particolare nelle missioni allestero e nella lotta al terrorismo, ha bisogno di professionalità che non possono realizzarsi con un tempo limitato di formazione”. A corollario di ciò, si sviscera anche il tema correlato del servizio civile, come elemento formativo e di sensibilizzazione delle coscienze. “Il tema invece di un impegno di tutti i ragazzi e le ragazze in un servizio civile obbligatorio, che io immagino europeo, con una formazione sulla Costituzione e sui valori fondamentali dellEuropa e della nostra comunità afferma Pinotti e una formazione specifica su quello su cui i ragazzi potrebbero impegnarsi (ambiente, sociale e cultura), è invece – dice – un progetto che ritengo qualificante e importante per le prospettive del nostro Paese e dellEuropa”.