L’Europa fa i conti con l’emergenza energetica e in vista del freddo in arrivo, i Paesi si muovono per discutere le misure che permetteranno ai cittadini di superare indenni l’inverno.
Come spiegano dal sito di Prontobolletta.it, che ha analizzato la situazione di diverse realtà europee, “La Germania, seguita dalla Francia e dall’Inghilterra, propone una soluzione al caro energia che sarebbe proprio dietro l’angolo,o meglio, in pieno centro città, in quanto è stato concordato lo spegnimento totale delle luci che illuminano i più grandi e importanti monumenti della città. Ma non solo. I vari paesi Europei hanno avuto la necessità di creare dei propri piani d’azione per fronteggiare il consumo altissimo di energia e il conseguente prezzo alle stelle delle forniture domestiche e non domestiche”.
Ad esempio, spiegano ancora da Prontobolletta.it, “In Francia la bolletta energetica della capitale quest’anno toccherà i 90 milioni di euro, 35 milioni in più del solito, nonostante i contratti a lungo termine di elettricità e gas che proteggono le autorità dal peggiore degli aumenti dei costi.
Quest’anno Parigi prevede di:
Abbassare la temperatura dell’acqua nelle piscine comunali,
Ritardare il riscaldamento degli edifici pubblici per risparmiare energia quest’inverno
Spegnerà a partire da Novembre le luci della Torre Eiffel un’ora prima del normale”.
Ed ancora: “A Parigi la Torre Eiffel è illuminata fino all’una di notte da un sistema di illuminazione che le conferisce una cascata dorata. Alla fine di ogni ora, mentre è accesa, brilla grazie a 20.000 lampadine lampeggianti. Lo spegnimento delle luci del monumento alle 23:45 comporterà una riduzione del 4% del suo consumo energetico”.
Oltre a spegnere prima le luci su edifici pubblici e monumenti storici, le autorità consigliano alle persone di fare docce più brevi per risparmiare energia, e stanno anche abbassando la temperatura delle piscine.
Queste decisioni fanno tutte parte degli sforzi per ridurre il consumo di energia del 15% in tutta l’UE, secondo i piani stabiliti dalla Commissione Europea il mese scorso.
Ma anche la Germania, si legge nel report, “sta prendendo le proprie misure per fronteggiare la crisi energetica e ha appena approvato un piano per ridurre i consumi elettrici che prevede:
Dall’autunno di quest’anno la temperatura massima sarà di 19 gradi per il riscaldamento negli edifici pubblici.
Corridoi, foyer ed aree di transito resteranno direttamente senza riscaldamento.
Il calore verrà limitato fino a 12 gradi dove i dipendenti svolgono un lavoro fisico intenso”.
Nello specifico, “Berlino prevede che a partire da novembre le illuminazioni notturne degli edifici più simbolici della città e di circa di 200 strutture tra monumenti e attrazioni tra cui il duomo e il municipio, verranno spenti. L’illuminazione notturna degli edifici quindi sarà vietata e le insegne luminose verranno spente tra le 22 e le 6”.
Altro Paese altri accorgimenti: “In Spagna, nonostante il Paese sia meno dipendente rispetto agli altri paesi europei dalle importazioni di gas russo, da inizio autunno sono in vigore misure di contenimento dei costi energetici. Anche in questo caso le luci delle vetrine vengono spente alle 22, le porte dei negozi vanno tenute chiuse per non disperdere l’aria condizionata, che non deve scendere sotto i 27 gradi”.
La crisi del gas ha raggiunto l’apice soprattutto nel periodo appena passato della campagna elettorale per le elezioni anticipate del 25 settembre. Come spiega Prontobolletta.it, “Un piano per fronteggiare i costi elevati del consumo di energia elettrica e gas in Italia è stato approvato e presentato da Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica. Questo prevede:
Riduzione di 1 grado della temperatura nelle abitazioni private, negli uffici pubblici e taglio di 1 ora nella durata di esercizio degli impianti.
Insegne pubblicitarie spente la notte, dalle 22 alle 6 del mattino
L’opzione estrema sarebbe anche quella di un Natale buio. Niente albero di Natale in piazza e niente lucine. A denunciarne il rischio nelle ultime settimane sono state decine di amministrazioni, da Nord a Sud il problema è lo stesso: il costo dell’energia elettrica”.
Inoltre, “A causa della crescita esponenziale del prezzo gas diversi leader politici chiedono un incontro per predisporre dei provvedimenti ma fonti di governo fanno sapere che, al momento, non è in lavorazione alcun provvedimento di urgenza contro il caro energia. L’inverno sta arrivando, ed è possibile che uno dei primi provvedimenti del nuovo governo sarà proprio la messa in atto del programma di risparmi energetici”.
Come conclude il report, “Non è possibile al momento una risposta ben precisa in quanto i risultati saranno visti a lungo termine ma sicuramente sarà un grido di protesta e un’azione concreta per rispondere alla crisi energetica che sta inondando l’Europa a partire dal 2022”.
Max