(Adnkronos) – E’ ancora in corso, fino al 31 ottobre, l’iniziativa ‘La linea delle emozioni’, promossa da Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma) in occasione della Giornata mondiale della leucemia linfatica cronica (Llc) del 1 settembre. Il progetto si rivolge ai pazienti che convivono quotidianamente con la Llc e ai loro familiari e caregiver, e vuole dar voce a tutto il vissuto e alle emozioni legate al percorso di cura, dalla diagnosi alla terapia. Lo ricorda in una nota Ail.
Fino alla fine del mese, i pazienti con Llc possono condividere le storie del loro vissuto sulla piattaforma dedicata al progetto lalineadelleemozioni.it inviando un elaborato a scelta tra testo, poesia, video, foto o disegno che, in base alla personale esperienza con la malattia, esprima le emozioni di chi l’ha vissuta; inserendo sempre, qualsiasi sia la testimonianza, una semplice frase che descriva brevemente l’emozione. Le emozioni condivise da pazienti, familiari e caregiver, in forma anonima o meno, saranno poi rielaborate e trasformate in un lungo nastro contenente frasi che rappresenteranno le storie dei partecipanti.
Il progetto “La linea delle emozioni”, realizzato da McCann Health grazie al contributo incondizionato di Abbvie, non è un concorso ma una iniziativa finalizzata alla elaborazione delle esperienze di malattia. La partecipazione all’iniziativa, quindi, non dà diritto a premi. Tutte le informazioni e il regolamento sul sito: lalineadelleemozioni.it.
La leucemia linfatica cronica è una neoplasia ematologica che colpisce in Italia, circa 3.400 persone all’anno e consiste in un accumulo di linfociti nel sangue, nel midollo osseo e negli organi linfatici (linfonodi e milza). Nella Llc uno di questi linfociti (solitamente un linfocita B) subisce una trasformazione maligna e produce un clone linfocitario, cioè un insieme di un gran numero di cellule uguali tra loro che non rispondono più agli stimoli fisiologici e diventano immortali, continuando a riprodursi e accumularsi.
La Llc è la forma di leucemia più frequente negli adulti in occidente. Si stima un’incidenza di 5 casi ogni 100 mila persone. La malattia è tipica dell’età più avanzata con il 40% delle diagnosi effettuate oltre i 75 anni e solo il 15% entro i 50 anni. L’età media alla diagnosi è di circa 70 anni, con una leggera prevalenza degli uomini rispetto alle donne.