“Salvini e Meloni oggi sono al 21 e al 19%, anche senza Berlusconi vincono le elezioni”. Lo ha detto Enrico Letta a SkyTg24. “Io che solo che dopo il governo Draghi dobbiamo evitare un governo Salvini-Meloni, ma dare al Paese un governo in continuità con Draghi, con le forze europeiste”.
Con Salvini “ho avuto rapporti molto franchi. Sappiamo di essere diversi, di rappresentare due Italie diverse, alternative ma sappiamo entrambi che abbiamo una responsabilità sulle spalle: aiutare l’Italia, insieme a Draghi e al governo, a uscire dalla crisi, accelerare le vaccinazioni, arrivare a riaperture con una estate che funzioni”.
“Lo sforzo” che sto facendo “è quello di mettere insieme le forze politiche per un governo in linea con le scelte europeiste necessarie”. Anche Forza Italia e Coraggio Italia? “Per ora no, alle amministrative sono con Salvini e Meloni, dopo di che vedremo”.
“A Bologna, alle primarie, c’è una candidata di Italia viva. Dipende molto da loro, ho visto che in altre parti vogliono chiamarsi fuori. Vedremo, le amministrative sono un modo per vedere chi vuole lavorare insieme e chi vuole giocare a modo suo. Io non ho preclusioni”.
La nuova legge elettorale? “Non è il momento di concentrare la discussione su questo argomento. Lo faremo una volta usciti dalla fase di emergenza, ora siamo concentrati sulle forme di ripartenza”.
Draghi al Quirinale? “Vedremo, passo passo. La scadenza naturale è quella di fine legislatura. Dopo di che, siamo abituati a cercare di dare delle risposte ai problemi di oggi, cercheremo di farlo”.
“Il governo Draghi è il nostro governo. Il concetto essenziale è che l’Europa ci chiede alcune grandi riforme per i soldi che ci dà, che sono soldi europei, le due principali sono giustizia e fisco. Io penso che siano le condizioni chiave perché il Paese si modernizzi”. “La riforma della giustizia è fondamentale per attrarre investimenti e quella del fisco è un altro capitolo. Il governo ha aperto questo dossier, ognuno porterà le sue proposte”.
Dentro la riforma del fisco “c’è la necessità, secondo noi, di una redistribuzione sul modello Biden. Noi ci ispiriamo a quello che i democratici americani stanno facendo, hanno chiesto all’1pc più ricco di aiutare la parte più debole. Io mi sto ispirando a quella filosofia chiedendo all’1% più ricco di aiutare i giovani con meno mezzi”.
E’ “paradossale” dire che su alcuni temi il Pd vira a sinistra. “Io credo che i concetti destra e sinistra in questo momento sono parte dell’archeologia della discussione politica e che hanno poco senso” spiega il segretario del Pd. “Usciamo da una pandemia che ha visto la crescita delle diseguaglianze come mai. Per il futuro bisogna intervenire per ridurre le diseguaglianze, deve essere il mantra, la missione più importante. E’ di sinistra, di destra, radicale, moderato? Io so solo che molti si sono arricchiti con la pandemia e tanti, troppi, la maggior parte si sono impoveriti. A questi dobbiamo guardare”.
Per il Dl semplificazioni, dice Letta, “ha funzionato il cacciavite di Draghi, per un decreto efficace, per la messa a terra delle risorse europee e rispettoso dei principi costituzionali, la protezione del paesaggio, la sicurezza sul lavoro. Draghi ha ascoltato le istanze e aveva ragione quando ha posto l’urgenza di questo decreto”.
“Non mi sono sentito tradito” da Conte che a Roma ha appoggiato la Raggi, “ho ritenuto abbastanza naturale, essendoci un sindaco 5 stelle uscente che voleva ricandidarsi, che lui abbia deciso da leader di appogiarla. Mi sarei stupito del contrario”. “Noi diamo un giudizio non positivo della amministrazione di Roma e per noi è necessario non appoggiare la sindaca uscente”, ha aggiunto il segretario del Pd.
“Quello di Di Maio è stato un gesto molto importante, l’ho apprezzato” ha detto Enrico Letta, a l’Intervista su SkyTg25, sulle parole del ministro degli Esteri sulla giustizia.