Vista l’evidente mediocrità di una campagna politica, per lo più spesa insultando gli avversari, rispetto alla quale, nonostante ‘gli avvertimenti dei sondaggi, ha scelto di continuare senza un minimo di umiltà, rinunciando ad aggregazioni politicamente vantaggiose (ma ha scelto però Fratoianni!), come minimo ci aspettavano le sue immediate ed irrevocabili dimissioni.
Niente di tutto questo, non solo – per ora – Enrico Letta rimane immobile alla guida del Pd ma, addirittura convoca un congresso (quindi passeranno mesi) dove, annuncia, non si ricandiderà come segretario del Pd. E beh…
Ad ogni modo, affrontando poco fa la stampa al Nazareno, il segretario esordisce affermando che “Gli italiani hanno scelto, è stata una scelta chiara e netta: l’Italia avrà un governo di destra. E’ un giorno triste per l’Italia e per l’Europa, ci aspettano giorni duri“.
E prosegue, “Ci siamo battuti per evitare questo esito. Ora andiamo all’opposizione, che sarà dura e intransigente”. Quindi aggiunge, attingendo dallo stesso odio che ne ha compromesso la campagna elettorale: “Il Pd non permetterà che l’Italia esca dal cuore dell’Europa, che l’Italia si stacchi dai valori europei. Non permetteremo che l’Italia si stacchi dai valori della Costituzione“.
Entrando nel merito del voto, “E’ un risultato insoddisfacente ma il Pd è il secondo partito del Paese, il secondo gruppo Parlamentare ed è la prima forza di opposizione nel Parlamento e nel Paese“. Ed ancora, “Sono particolarmente amareggiato per il collegio di Emma Bonino, ha confermato che c’è stato un fuoco amico contro di noi, la candidatura di Calenda ha finito per aiutare il candidato di destra“.
Quindi, mettendo le mani avanti, Letta aggiunge che “I numeri dimostrano che l’unico modo per battere la destra è fare il campo largo, non è stato possibile non per nostra volontà, si sono sfilati alcuni interlocutori“. Poi, ‘puntualmente’, dopo essersela presa con Calenda per il voto, ne ha anche per altri: “se siamo arrivati al governo Meloni è per via del fatto che Conte ha fatto cadere il governo Draghi“.
Infine, rimarcando l’assoluta indifferenza che dall’avvento della seconda Repubblica il Pd nutre nei confronti delle donne e dei giovani, finalmente Letta ‘abbozza’ che “Una convergenza delle opposizioni è assolutamente necessaria e il fatto che non sarò io a gestire questa fase aiuterà. Bisogna creare nuove dinamiche“.
Max