(Adnkronos) – “Oggi l’Africa subsahariana conta 1,2 miliardi di persone. Con la popolazione, sono raddoppiate anche le malattie. A quelle trasmissibili, come la malaria e la tubercolosi, oggi si aggiungono le patologie che caratterizzano il nostro mondo occidentale, ovvero epilessia e ictus, ma anche diabete e ipertensione”. Così Massimo Leone, neurologo dell’Istituto Besta di Milano e della Società italiana di neurologia (Sin), nella quarta puntata della rubrica mensile ‘Proteggi il tuo cervello, affidati al neurologo’, dedicata alle malattie neurologiche non più appannaggio dei Paesi occidentali. Il progetto, nato dalla collaborazione tra la Sin e l’Adnkronos, ha come obiettivo quello di aumentare la conoscenza sulle patologie neurologiche e sulla figura del neurologo, ma anche e soprattutto sensibilizzare la popolazione ad affidarsi alle cure di questo specialista nel momento in cui compaiono i primi sintomi.
“La Sin – afferma Leone – da tempo è impegnata in Africa subsahariana per favorire l’accesso alle cure, in linea con i programmi dell’Oms. Metà della popolazione non solo non ha accesso alle cure primarie, ad esempio l’epilessia e la prevenzione dell’ictus”, ma non sa cosa “sia un neurologo”. E questo avviene soprattutto a livello dei territori, “perché due terzi della popolazione africana vive in aree rurali dove non vi è alcun accesso alla sanità”. Da qui “la decisione della Sin – evidenzia Leone – di impegnarsi attraverso programmi specifici, innovativi e dedicati”.
Nel 2019 la Società italiana di neurologia si è unita al progetto Dream della Comunità di Sant’Egidio, iniziativa nata 20 anni fa in Mozambico e che oggi ha in carico 7 milioni di persone sieropositive all’Hiv o malate di Aids e grazie al quale, dal 2007, 130 mila bambini figli di genitori sieropositivi sono nati sani. Patologie lontane dall’ambito di lavoro della Sin.
Tuttavia, “l’Hiv è una malattia cronica che richiede una cura e una presa in carico per sempre – sottolinea il neurologo del Besta -. E questo ‘per sempre’ ha consentito in 20 anni una rete di gestione delle cronicità che oggi è attiva in dieci nazioni dell’Africa subsahariana, con risultati eccellenti. Grazie a questa rete la Sin ha sviluppato dei programmi per gestire altre malattie croniche, in particolare quelle neurologiche come, per esempio, l’epilessia e la prevenzione dell’ictus. Abbiamo creato un gruppo di studio di lavoro che è attivo nelle primary care, in prevalenza nelle aeree rurali. Ci occupiamo della formazione continuativa del personale non medico, forniamo farmaci e grazie alle nuove tecnologie (database, telemedicina, teleneurologia) siamo arrivati nel 2022 a mille teleconsulti solo per malati di epilessia. Dunque, la buona notizia è che l’epilessia si può curare molto bene anche in Africa con metodiche di eccellenza”.
Tra gli “obiettivi della Sin – conclude Leone – c’è sicuramente favorire sempre di più l’accesso alle cure, puntare su una formazione mirata e la Società italiana di neurologia è già molto avanti poiché adotta in collaborazione con l’Istituto Besta di Milano e il progetto Dream, programmi formativi per i giovani in modo da poter sviluppare un sistema sanitario resiliente per la gestione delle cronicità anche in Africa subsahariana”.