Sembra quasi un controsenso ma, per la brama di soldi e potere, c’è chi addirittura è pronto a mettere in gioco milioni di euro, rischiando di ’perderli’ in un solo colpo, piuttosto che adempiere al proprio dovere pagando regolarmente le tasse. Ne sanno qualcosa gi agenti delle dogane, soprattutto aeroportuali, i quali hanno ulteriormente intensificato i controlli valutari sui passeggeri in partenza, dimostrando così – dati alla mano – che è in atto un’impressionante ’emorragia di soldi contanti’ che, dall’Italia, ’migrano’ verso paesi fiscalmente ’comodi’ come l’ Asia, l’Africa ed il Medio Oriente. Sono tanti gli escamotage dei pendolari della valuta, smascherati dai finanzieri: dai finti pacchi regalo per la famiglia, a scatole di cioccolatini ’ripieni’ di soldi, fino ad ingegnosi intercapedini nascoste nell’intelaiatura di valigie e trolley. La cosa che maggiormente impressiona, è che queste valigie zeppe di milioni spesso seguono l’iter classico dei bagagli: dal check-in di partenza fino al nastro di riconsegna, una volta a destinazione, con il rischio tangibile della perdita di bagagli e, soprattutto, degli accurati e rigidi controlli doganali a loro riservati. Basti pensare infatti che, soltanto nel 2017, i doganieri ed finanzieri di stanza all’aeroporto ’Leonardo Da Vinci’ di Fiumicino, hanno recuperato qualcosa come oltre 14 milioni di euro, pronti a prendere il volo (illegalmente), privi ovviamente della dichiarazione obbligatoria per il trasferimento di importi pari o superiori a 10.000 euro. Nello specifico, nello scalo capitolino sono state contestate ben 665 violazioni, alle quali è seguito il sequestro di oltre 4.400.000 euro, e la conseguente – ed immediata – riscossione di sanzioni amministrative pari a circa 300mila euro.
M.