”Legalizzare vuol dire togliere ossigeno alle mafie che gestiscono il traffico e lo spaccio”. Un concetto abbastanza chiaro e netto – per alcuni discutibili – quello espresso da Roberto Saviano su Twitter, in merito alla legalizzazione delle droghe leggere, la cannabis in particolare.
Premesso che per ‘legalizzare’ non si intende ‘depenalizzare’ gli eventuali reati connessi all’uso (esattamente come per l’alcol), ma semplicemente evitare conseguenze ‘esageratamente spiacevoli’ per chi viene trovato in possesso di uno spinello. Senza poi, per l’appunto, considerare la ‘stangata’ che rappresenterebbe per le organizzazioni criminali, i cui principali introiti sono rappresentati proprio dallo spaccio delle droghe. Senza contare poi l’infinità d’uso in campo sanitario, grazie alle straordinarie proprietà dimostrate da questa pianta.
Ma gli italiani lo stanno capendo, come dimostra l’enorme seguito scatenato dalla raccolta firme per l’istituzione di un apposito Referendum.
Come ha infatti annunciato oggi attraverso Fb, il deputato e presidente di +Europa, Riccardo Magi: ”Stiamo facendo la storia. In 48 ore hanno firmato il Referendum Cannabis oltre 220.000 persone. È come se ci fosse una grande attesa per questa possibilità di discuterne, di cambiare, di legalizzare! È commovente“.
Gli fa eco il fondatore di ‘Possibile’ (fra i promotori della raccolta firme per il referendum sulla cannabis) Pippo Civati, rimarcando che ”Sono certo che in Parlamento terranno conto di questo dato impressionante, contro le ipocrisie, contro le bugie, contro il fallimentare proibizionismo che ci portiamo dietro da più di 40 anni”.
Quindi, in merito allo straordinario successo di pubblico rappresentato da questa prima due giorni di raccolta firme, Civati ha aggiunto che “Sono 220mila firme in 48 ore. La campagna per il referendum sulla cannabis non necessita di ulteriori commenti, bastano le cifre”
Max