Led Zeppelin a 50 anni dall’esordio

    Il festival di Woodstock si sarebbe tenuto solo in estate, ma già il 12 gennaio del 1969 le basi dell’utopia hippie stavano percorrendo la loro fase travagliata, colpa, tra virgolette, del primo vinile dei Led Zeppelin, che portava solo il nome della band, sorte dalle ceneri degli Yardbirds. Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham avevano fatto nascere i Led Zeppelin il 12 agosto 1968 in una sala studio di Gerrard Street, a Londra. I Led Zeppelin debuttarono con Train kept – a – rollin e, narra Jimmy Page, “fu subito un lampo”. Prima di fare il suo ingresso in sala di registrazione, i Led Zeppelin fecero tappa negli Stati Uniti con una serie di concerti indimenticabili. Senza dischi registrati, con un repertorio ricco di classici blues e di brani compiuti già all’epoca dei New Yardbirds. Gli americani gradirono: le prenotazioni dell’album ancora in lavorazione giunsero a 50.000. Anche il disco fu registrato in un batter d’occhio nell’ottobre successivo: tre giorni di prigionia negli Olympic Studios di Barnes, a Londra, con 1750 sterline di base, copertina inclusa. E quella cover fece scalpore, così come il nome del complesso, che Page aveva deciso quando gli era tornato in mente una battuta fatta da Keith Moon e John Entwistle degli Who, che stufi della loro band ambivano ad un nuovo progetto che avrebbe dovuto intitolarsi “Lead Zeppelin”, ovvero Zeppelin di piombo “perché tanto non avrà nessun successo”. Così il complesso selezionò l’immagine del dirigibile in fiamme mentre cerca di attaccarsi al pilone di ormeggio della stazione aeronavale di Lakehurst, nel New Jersey. Il duo nome-foto mandò su tutte le furie Eva von Zeppelin, nipote del conte von Zeppelin, che minacciò di portare in tribunale la band per uso illecito del nome di famiglia. Ma si era negli anni’70, e quella cover era ormai diventata un’icona.