Come se non fosse bastato loro il dolore per quanto subito, avevano dovuto affrontare anche un processo che li vedeva addirittura responsabili della morte del loro amato Luca, di appena 4 anni. Il bimbo morì il 20 ottobre del 2011 a Tricase, la causa ultima della morte fu una broncopolmonite fulminante, che probabilmente si manifestò su una malattia genetica incurabile. Una sindrome da malnutrizione, come sarebbe emerso dall’autopsia. In realtà, a causare la morte del bimbo non sarebbero state le mancate cure o, peggio unalimentazione ritenuta inadatta, ma limpossibilità di assorbire proteine. Come poi emerso dal dibattimento, Luca era regolarmente seguito da una pediatra. Tuttavia, secondo le indagini dell’epoca il bambino era morto a causa di cure omeopatiche ritenute inadeguate per curare l’influenza, motivo per cui il padre – Luigi Monsellato – medico omeopata, e la compagna Giovanna Pantaleo, erano accusati di omicidio colposo. Nel novembre del 2015 Alcide Maritati, gip del Tribunale di Lecce, aveva respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero – Alberto Santacatterina – disposto l’imputazione coatta. Stamane, dopo questallucinante odissea, i due sono stati assolti dal Tribunale di Lecce ’perché il fatto non sussiste’ (la formula più ampia). Ma nessuno potrà ridare loro lamato Luca
M.