Lo stesso gesto per identificare due mondi opposti. Questo ha voluto far intendere LeBron James, stella NBA, che con un post su Instagram ha messo insieme la foto del poliziotto che con un ginocchio sul collo ha tolto il fiato e la vita a George Floyd, e Colin Kaepernick, che in ginocchio ha invece lottato per i diritti della comunità afroamericana negli Stati Uniti.
Ha fatto il giro del mondo il video ripreso da alcuni passanti in cui si vede un poliziotto bianco atterrare un uomo di colore, che secondo la polizia era alterato dall’uso di droghe e aveva opposto resistenza alla richiesta delle autorità di scendere dall’auto. Nel video si vede, e soprattutto si sente, la richiesta di aiuto dell’uomo a terra.
“Non respiro, lasciatemi per piacere”, è il grido disperato caduto nel vuoto. Quando il poliziotto cerca di ammanettarlo capisce che le sue condizioni di salute sono disperate: l’uomo morirà pochi minuti dopo in ambulanza, generando un’ondata di sdegno nell’opinione pubblica americana.
Non sorprende quindi che anche un campione seguitissimo come LeBron James abbia deciso di prendere posizione nella tragedia. Lo ha fatto postando una foto che ritrae il poliziotto e Colin Kaepernick, ovviamente in momenti distinti ma accomunati dalla stessa posa: entrambi in ginocchio. Kaepernick è un giocatore della NFL, campionato statunitense di football americano.
E’ sempre stato un giocatore di buone qualità, tanto da rimanere ad alti livelli fino a quest’anno, quando nessuno ha deciso di proporgli il contratto. Il motivo non è strettamente legato alle sue qualità tecniche, Kaepernick non è più giovanissimo (ha 32 anni) ma avrebbe comunque fatto comodo a parecchie squadre, ma per un gesto che lo ha inviso alla lega per la sua esposizione mediatica.
La foto postata da LeBron, che ritrae Colin Kaepernick in ginocchio, è un momento storico dello sport americano. Il giocatore che in quel momento giocava nei San Francisco 49ers, decise di non poggiare la mano destra sul cuore durante l’inno nazionale, ma di inginocchiarsi, da solo, per lanciare un chiaro segnale. Il giocatore si è fatto portavoce della comunità afroamericana, ma il suo gesto gli si è rivoltato contro quando è arrivato il momento per lui di trovare un’altra squadra.