“La parte divertente del lavoro finisce qui, ora inizia la fase della responsabilità. Se siete qui c’è una ragione, si è ritenuto foste all’altezza“. Così poca fa la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla cerimonia di giuramento (la cui formula è stata pronunciata dal sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovani), dei 39 sottosegretari a Palazzo Chigi. “Da oggi – ha aggiunto il presidente del Consiglio – non rappresentate voi stessi o un partito ma una nazione, e questa è una responsabilità enorme“. Così il premier Giorgia Meloni, al termine della.
Dunque, ha poi aggiunto, “Da questo momento inizia un’avventura lunga – speriamo – difficile e speriamo anche entusiasmante” ma, ha poi tenuto a precisare la premier, “Lo sarà, entusiasmante, quando daremo ai cittadini le risposte che si aspettano da noi, quando saremo all’altezza di quel che abbiamo raccontato. Ci sono decine di milioni di persone la cui serenità, le cui vite dipendono da quel che riusciremo a fare noi“.
Quindi, concludendo il suo intervento, il capo dell’esecutivo ha tenuto a ringraziare della loro presenza i due vicepremier, Tajani e Salvini, cogliendo così lo spunto per i nuovi sottosegretari a “fare squadra“.
Infine, una curiosità: Tullio Ferrante, di Forza Italia, nominato sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e le mobilità sostenibili, prima di firmare il verbale – e stringere la mano al presidente del Consiglio – si è fatto il segno della croce, rimarcando così la sua appartenenza alla religione cristiana.
Max