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    Le tartarughe marine invadono le spiagge: in Italia trovati 601 nidi. 900 nuovi nati nel Lazio

    Sono 601 i nidi della tartaruga marina Caretta caretta registrati in Italia nel 2024, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. Si tratta del numero più alto mai raggiunto elaborato da Legambiente sui dati di Tartapedia.it, che accoglie le segnalazioni di associazioni e istituti di ricerca.

    Le tartarughe marine invadono le spiagge: in Italia trovati 601 nidi

    In testa alla classifica nazionale c’è la Sicilia (190 nidi). Seguono la Calabria (147), la Campania (104), la Puglia (99), la Toscana (24), il Lazio (14), la Sardegna (7), la Basilicata (7), la Liguria (5), il Molise (2), l’Abruzzo (1) e le Marche (1).

    Sono 14 nidi i contati nel Lazio, anche nelle località balneari. Sette i nidi trovati in provincia di Latina, tra Latina e Fondi. Ma non mancano esempi a Roma (Ostia) e in provincia, tra Torvaianica e Ardea. Un nido è stato registrato sulla costa viterbese, a Tarquinia.

    900 nuovi nati nel Lazio

    Secondo stime indicative, si ipotizza che i nuovi nati di origine laziale saranno circa 900. Un grande risultato ottenuto grazie all’impegno delle diverse associazioni presenti sul territorio, in particolare la Rete Tartalazio, istituita dalla Direzione Ambiente della Regione, a cui aderiscono numerose realtà.

    “Anche quest’anno si conferma un interessante numero di nidi deposti lungo le coste del Lazio – dichiara Luca Marini, coordinatore della Rete Regionale Tartalazio – Tantissimi i dati raccolti su ciascun nido per valutare lo stato di salute dei piccoli e il grado di idoneità delle spiagge che, purtroppo, sono fortemente antropizzate in gran parte della Regione. Grandissimo l’impegno dei volontari sia nel monitoraggio delle coste che nella tutela dei nidi. Ottima la partecipazione delle realtà locali e dei frequentatori delle spiagge alle operazioni di schiusa. Sinergie importanti con la Presidenza della Repubblica per la tenuta di Castelporziano e con l’Università della Tuscia. Resta ancora molto da lavorare per la gestione delle spiagge, soprattutto per quel che riguarda la pulizia meccanica degli arenili che cancella le tracce lasciate dalle tartarughe in deposizione”.

    “Il risultato straordinario di quest’anno è la prova concreta che la sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadini può fare la differenza nella protezione della tartaruga marina – dichiara Stefano Di Marco coordinatore dell’Ufficio Progetti di Legambiente e Project Manager del LIFE Turtlenest -. Il progetto ci ha permesso di costruire une vera e propria alleanza con i comuni costieri, gli operatori ecologici che si occupano della pulizia delle spiagge, gli stabilimenti balneari, i turisti e le comunità locali”.