“Tali dichiarazioni del presidente americano, indegne di uno statista di così alto rango, hanno messo le relazioni russo-americane sull’orlo della rottura”. Attraverso una missiva consegnata nelle mani dell’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, John Sullivan, oggi il ministero degli Esteri russo, ha replicato ai commenti “offensivi” del presidente degli Stati Uniti Biden nei confronti di Putin, che stanno spingendo le relazioni russo-americane sul punto “di rottura”.
Come molti di noi hanno avuto modo di leggere, in più occasioni la scorsa settimana, il presidente americano ha definito Putin un “criminale di guerra”, un “dittatore assassino” e, in una circostanza pesino un “delinquente puro”.
Affermazioni immediatamente bollate dal Cremlino che, attraverso il portavoce, Dmitry Peskov, ha replicato definendo le affermazioni di Biden “inaccettabili” ed “imperdonabili”.
Dunque, convocato al ministero moscovita, Sullivan è stato ‘avvertito’ che tali ostilità nei confronti della Russia sono state “risolutamente e fermamente respinte”.
Fra l’altro, il mistero russo ha anche chiesto all’ambasciatore di “garantire condizioni di lavoro normali per le missioni diplomatiche russe negli Stati Uniti”.
Dal canto suo Sullivan ha replicato chiedendo a sua volta “che il governo russo segua la legge internazionale e la fondamentale decenza umana permettendo l’accesso consolare a tutti i cittadini americani detenuti in Russia, anche quelli in custodia cautelare“. L’ambasciatore Usa ha poi rimarcato attraverso un tweet, di aver “ripetutamente chiesto l’accesso consolare a tutti i cittadini americani detenuti, e che questo è stato costantemente e impropriamente negato per mesi: questo è completamente inaccettabile“.
Infatti pochi giorni fa ai funzionari dell’ambasciata americana in Russia, è stato negata la possibilità di poter incontrare Brittney Griner, campionessa di basket chiamata a giocare nella serie cadetta russa, però arrestata il mese scorso alla dogana moscovita in quanto, nel suo bagaglio, è stata rinvenuta una ricarica di olio di hashish per la sigaretta elettronica.
Ma non solo, oggi in Russia fra i detenuti Usa, vi sono anche gli ex marine Paul Whelan e Trevor Reed. Come ha spiegato Jalina Porter, portavoce del dipartimento di Stato, malgrado l’ambasciata continui “a fare pressioni, senza successo, per avere l’accesso consolare a tutti i detenuti, compresa la signora Griner”, sottolineando inoltre “la “profonda preoccupazione per l’impossibilità di incontrare i cittadini americani detenuti in Russia”.
Nel frattempo Viacheslav Volodin, presidente della camera bassa del Parlamento russo (la Duma), si è rivolto al Congresso Usa affinché dia l’avvio alla procedura di impeachment nei confronti di Biden, perché “Le armi inviate a Kiev arrivano in mano a battaglioni neonazisti, come quello di Azov”. Quindi “Il Congresso degli Stati Uniti deve porre fine al doppio standard e far sì che Biden renda conto di quanto fatto. Se gli Usa sono uno stato costituzionale, non c’è altra scelta”. Volodin ha poi dichiarato ai media, e scritto su Telegram, che “E’ una questione da tribunale dell’Aja“.
Max