Nel bailamme di voci, ipotesi, ‘convinzioni’ e poi smentite che precedono l’annuncio nel nuovo Dpcm, al momento l’unica certezza è che non ci si capisce ancora nulla!
Ad ogni modo il premier Conte, ogni tanto’ si affaccia per comunicare novità o smentire i ‘rumor’. Nella sua ultima sortita, il presidente del Consiglio intanto ribadito che “La strategia va modulata in base alle differenti criticità individuate nei territori”.
Finalmente il governo si è imposto rispetto alle visioni di alcuni governatori
Dunque, ha proseguito, motivo questo per cui “Il prossimo Dpcm individuerà 3 aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive”.
Un eccellente ‘preambolo’ per quello che sarà poi ufficializzato di qui a poche ore perché, finalmente, significa che il governo è riuscito ad imporsi rispetto alle ‘visioni’ di alcuni governatori, che ‘pretendevano’ addirittura una linea comune: come se la situazione in Umbria fosse identica a quella in Lombardia. Un errore ‘madornale’ già sperimentato (ed attualmente pagato), con l’affrettata riapertura di regioni che non potevano assolutamente permetterselo.
A) Subito sulla Scuola, per la quale, il capo del governo prevede “la possibilità, in particolare per le scuole secondarie di secondo grado, di passare anche integralmente alla didattica distanza, sperando si tratti di una misura temporanea”.
B) Altro tema ‘scottante’, i mezzi pubblici, per i quali “E’ prevista la riduzione fino al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici locali”.
C) Riguardo poi l’impasse rispetto ai centri commerciali, spiega Conte, “Per l’intero territorio nazionale, intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri commerciali”.
D) Attesa anche per la mobilità e la circolazione, rispetto a cui il governo è propenso ad estendere sull’intero territorio nazionale, “limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda”.
E) Se prima erano annoverati com e luoghi di cultura, accessibili ma seguendo determinate regole, ora anche mostre e musei saranno inglobate nelle misure restrittive e, molto probabilmente, saranno costieri a chiudere i battenti.
F) Stessa sorte anche per i centro scommesse che, ha affermato il premier, “In linea con la chiusura delle sale bingo e delle sale scommesse (come specificato dal Dpcm del 24 ottobre, ndr), chiudiamo anche i corner per le scommesse e giochi ovunque siano”
Max