Così titola ’Le Monde’ in un articolo pubblicato oggi, nel quale sostiene che “Si tratta di un nuovo capitolo nella vicenda del Dieselgate scoppiato con lo scandalo Volkswagen nel settembre del 2015”, così stamane il quotidiano francese ’Le Monde’ annunciando che “Fiat Chrysler sospettata di aver ostacolato l’inchiesta francese”, e che quindi il colosso automobilistico italo-americano sarebbe finito “nel mirino di un’inchiesta giudiziaria non solo per truffa ma anche per aver ostacolato le inchieste delle autorità francesi, il che potrebbe aggravare la sua situazione”. In relazione alla vicenda Fca, secondo il quotidiano francese, lo conferberebbe una lettera datata allo scorso 17 ottobre, e firmata dal giudice Fabienne Bernard, con altri due colleghi incaricata dell’informazione giudiziaria aperta il 15 marzo scorso per “truffa aggravata”. Nella missiva, “informa le parti dei loro diritti e dei capi di imputazione che riguardano il costruttore. Oltre ad aver ingannato gli acquirenti dei veicoli dei marchi Fiat, Alfa Romeo, Jeep e Lancia sulle caratteristiche dei veicoli e sui controlli effettuati”, il gruppo industriale viene accusato “di aver ostacolato un’inchiesta”. Nello specifico l’inchiesta portata avanti dalla Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraudes, imputa a Fca “di aver ostacolato un agente incaricato a constatare le infrazioni al codice dei consumi”. Ma non solo Fca, la mannaia della “truffa aggravata” peserebbe anche sui francesi Renault e Psa, anch’essi sospettati di “questa strategia fraudolenta” per quanto riguarda i loro motori. Al momento Volkswagen resta l’unico gruppo automobilistico ad aver “ammesso le manipolazioni – e per questo, evidenzia ancora ’Le Monde’ – gode da maggio di uno status di collaboratore”.
M.