Domani, domenica 20 novembre, in prime-time su Italia1, quarto appuntamento con “Le Iene presentano: Inside”. “Il lavoro in Italia e il reddito di cittadinanza: ” è un approfondimento – spiega il giornalista – dedicato al lavoro sotto ogni punto di vista, dalla ricerca estenuante di un posto alla disoccupazione, passando per quello in nero o precario fino alla mancanza di mano d’opera nelle aziende, nell’agricoltura, nella sanità e persino all’interno delle Istituzioni”.
In questa puntata Gaetano Pecoraro e Francesco Priano offrono uno spunto di riflessione sul più importante pilastro della nostra Repubblica, toccando vari aspetti: dalla decisione di alcune aziende di spostare la produzione in altre nazioni allo sfruttamento dei braccianti nelle filiere agricole, dalla mancanza di lavoratori stagionali alle disuguaglianze tra ricchi e poveri.
Focus particolare verterà sul Reddito di cittadinanza, con un confronto tra la nostra nazione e alcuni paesi esteri. L’inviato, infatti, dopo essere stato in Finlandia e in Spagna, racconta di forme di sostentamento alternative, come, ad esempio, il Reddito di Base Universale e Incondizionato, un assegno mensile che lo stato dà ai cittadini senza chiedere nulla in cambio.
Partendo dalle ultime novità che riguardano il Governo appena insediato, “Le Iene” scattano una fotografia della situazione attuale. L’Italia ha uno dei tassi di disoccupazione più alti d’Europa e sono tre milioni gli italiani e stranieri che lavorano in nero, impiegati ogni giorno senza nessuna garanzia o tutela, spesso sfruttati dai loro datori, o, addirittura, dalle organizzazioni criminali.
Si proverà a rispondere ad alcune domande, interrogandosi su come cambiare un sistema che, a tutt’oggi, produce disuguaglianze sempre più evidenti, una su tutte: è a causa del reddito di cittadinanza se in Italia oggi non si trovano più lavoratori?
Infine, ai microfoni della trasmissione, tra le testimonianze più significative: quella di chi ha fatto di tutto per non perdere la sua occupazione e quella di chi, purtroppo, per via del lavoro, ha perso la vita.
Max