Rispetto alla norma che prevede l’obbligatorietà del green pass nei luoghi di lavoro – sia pubblico che privato – puntualmente, se toccato sul nervo scoperto, il governo va puntualmente in tilt.
Lo dimostra ‘l’imbarazzo’ con il quale il sottosegretario Andrea Costa ha riposto ad una domanda (riportata dall’agenzia di stampa Ansa), circa l’introduzione del green pass anche all’interno del Parlamento. Dunque, ha replicato, “Nel momento in cui lo prevediamo per altri luoghi, credo che l’utilizzo del green pass sia opportuno anche in Parlamento”. Fin qui tutto bene… ‘però’: “C’è tuttavia una valutazione da fare – ha poi aggiunto Costa – l’Aula è il luogo dove i parlamentari esprimono il proprio voto, e ci può essere un parlamentare no-vax e questo diventa un problema”. Quindi? “Se introduciamo il green pass e c’è un parlamentare contrario al green pass, rischiamo infatti di negare il diritto al voto e quindi il diritto alla rappresentanza”, questo perché, precisa, “E’ una valutazione non secondaria. C’è un tema di rappresentatività democratica”. Dunque come dire che sarebbe altrimenti ‘discriminante’. Allora perché anche per un ristorante o un altro luogo al chiuso invece non lo è?
Cinema e teatri, Costa: “A fine novembre è possibile un incremento al 75/80% dei posti”
Tralasciando invece per un momento le ‘solite polemiche’, Costa ha poi commentato la situazione di cinema e teatri per i quali, ha ricordato, ”il governo ha preso un impegno preciso, e il 30 settembre ci sarà una valutazione: credo che ci saranno le condizioni per procedere a un ampliamento delle capienze per teatri e cinema”. Indicativamente, ha azzardato il sottosegretario, si può ragionare su “una tappa intermedia sull’aumento che può prevedere un 75-80% per poi guardare nelle prossime settimane all’obiettivo del 100%“.
Discoteche, Costa: “Inizieremo a riaprirle fino al 75% della capienza, ma si entrerà solo con il green pass”
Ma non solo, ha poi aggiunto, restituendo finalmente più di una speranza a quei pochi gestori di discoteche ‘sopravvissuti’ (e sbeffeggiati da feste private e rave vari): ”Sempre nell’ambito della valutazione prevista per fine mese, saranno incluse anche le discoteche cui daremo una risposta ma”, ha quindi rimarcato, “l’importante è creare condizioni per riaprile e si può anche iniziare con una capienza del 75% col green pass“.
Costa, mascherine in discoteca nonostante il green pass perché “Il vaccino non esclude il contagio”
Ovvia quindi la domanda: nel momento in cui si tornerà nelle discoteche col green pass, resterà comunque l’obbligo di indossare la mascherina? “Questa è un’altra delle tante indicazioni, che ci darà il Cts, la scienza“. Questo perché, in linea di massima, ha commentato il sottosegretario, “il vaccino non esclude la possibilità del contagio, quindi ad oggi credo che il tema di togliere le mascherine al chiuso sia un tema da rimandare”.
Costa: “Il green pass uno strumento utile che ha spinto a vaccinarsi: il 90% è un obiettivo raggiungibile”.
Del resto, ha poi commentato ancora Costa, il certificato verde, “è uno strumento che ci permette di riprendere le attività e con oltre 70 mln di certificati verdi che sono stati scaricati, i cittadini hanno preso coscienza di questo strumento“. Oltretutto, fatto non secondario, con l’introduzione di questo strumento, sottolinea, è stata registrata un’impennata di vaccinazioni, la speranza quindi è “che si continui così per arrivare all’obiettivo del 90%, che credo sia raggiungibile”.
Costa, terza dose per tutti? “La politica deve attendere le indicazioni della scienza”
Infine, sulla terza dose del vaccino esteso a tutti, Costa ancora una volta (come scrive l’Ansa), ribadisce che “la politica deve attendere le indicazioni della scienza”. Riguardo invece la vaccinazione per i bambini, il sottosegretario afferma che se l’Aia e le agenzie regolatore daranno il loro assenso, lui è favorevole…
Max