Nel mondo virtuale è in corso un vero e proprio scisma telematico. Gli accademici di internet si dividono sulla accesa questione della presunta morte del web inflitta dalle app, applicazioni per gli smartphone. Il Wall Street Journal, lancia lallarme: Il web sta morendo, ad ucciderlo è lascesa delle app, annunciando così, un cambio epocale nellindustria tecnologia. Della stessa opinione sembra essere Chris Anderson, padre del noto editoriale americano Wired. Diversamente Tim O Reilly, guru del web 2.0 asserisce: Il web è morto? Posso essere daccordo se si parte dal presupposto che un bambino muore ogni qual volta diventa un adulto. Ma, francamente, non la vedo così. Il bambino vive, ma cambia dal momento che cresce. Infatti, alcuni analisti come Ben Thompson convengono con O Reilly e credono che si tratti di unevoluzione naturale.
Se prima eravamo costretti, per così dire, a cercare informazioni su internet, oggi i creatori delle app ci offrono piatti pronti, immediati ed efficaci in modo semplice ed intuitivo, basta cliccare sullicona ed ecco pronto ciò di cui abbiamo realmente bisogno, e alla portata di tutti. Oggi le generazioni app-dipendenti sono sempre meno legate alla necessità di navigare, trascorrono tutto il giorno su internet, controllando la posta o condividendo le loro opinioni sui social network, ma non sul web. Luso del web infatti sembra essere ormai obsoleto, venendo usato dal 75 per cento della popolazione americana solo per alcuni siti come E-bay, Youtube o Google.
Sicuramente lavvento dellIPhone, celebre smartphone della Apple, ma più in generale quello delle app ha inflitto un duro colpo al mondo del web. Stessa sorte probabilmente, a detta di Anderson, sembrerebbe toccare ai browser. Tutto ciò porta alla morte del modello economico che fino ad ora ha dato vita a molte internet company. Ogni app scaricata, che sia gratuita o meno, si traduce infatti in un clic in meno sulla pubblicità del primo ventennio di internet, portandoci così verso un sistema chiuso. Una forte contraddizione se si pensa al web come un sistema aperto, una finestra sul mondo in grado di tenerci sempre informati su ciò che accade nel mondo. La scelta rimane al consumatore, se contribuire al florido business delle app oppure rimanere fedeli al vecchio caro web.