Un nuovo anno scolastico che inizia nel caos per gli ex-Lsu ATA, visto che non è decollato il piano scuole belle, fortemente pubblicizzato nellambito degli interventi del Governo nel mondo della scuola. Così lUnione Sindacale di Base commenta lo sciopero indetto per oggi, giornata di riapertura delle scuole, dai lavoratori addetti alle pulizie.
Si continua, si legge poi nel comunicato USB, invece a operare in condizioni di forte disagio a causa dei ritardi nellattuazione del piano delle manutenzioni e dei tagli ai servizi di pulizia. Il piano per gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale, che doveva interessare 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014, vede coinvolti come manutentori anche gli 11.000 ex LSU e gli altrettanti addetti alle pulizie da anni impegnati nelle scuole: lavoratori per la maggior parte sopra i 50 anni di età e per 2/3 donne, costretti a doversi riqualificare da pulitori ad abbellitori con corsi di formazione fatti in fretta e furia. Gli Accordi siglati, a cominciare dal cosiddetto piano industriale varato a marzo 2014 da MIUR, Ministero del Lavoro, aziende appaltatrici Consip e sindacati firmatari, fino ad ora hanno portato soprattutto altra amarezza e rabbia per gli ex-Lsu, osserva Carmela Bonvino, dellEsecutivo Nazionale USB Lavoro Privato. Nonostante gli annunci e le promesse dei soliti incantatori di serpenti, ad oggi gli addetti alle pulizie purtroppo hanno visto solo aumentare lincertezza del loro futuro. Non sono stati pienamente mantenuti i livelli occupazionali e di reddito denuncia Bonvino – anzi, i lavoratori sono stati costretti a lavorare nel caos organizzativo e a subire ricatti assurdi e illegittimi, costretti a periodi prolungati e spesso ancora non retribuiti di cassa in deroga e ferie forzate e di nuovo a riduzioni orarie forzate e non retribuite, malgrado il fiume di risorse pubbliche investite nel sistema degli appalti Consip nelle scuole. Purtroppo la realtà conferma il timore che quellaccordo del marzo scorso fosse utile solo alla propaganda politica di Renzi in vista delle elezioni Europee, ma non certo a risolvere le problematiche della vertenza degli ex-Lsu o a soddisfare le esigenze delle stesse scuole – evidenzia la dirigente USB – e con lavvio dellanno scolastico il disagio rischia di diventare drammatico e insostenibile, visto che in alcune regioni molti dirigenti scolastici non stanno nemmeno rinnovando i contratti.Conclude Bonvino: Con lo sciopero nazionale indetto dallUSB il primo giorno di scuola, che coinvolgerà tutti i lavoratori da inizio a fine turno, e con le manifestazioni che si terranno nelle varie regioni, esigiamo il pieno rispetto degli impegni assunti dalle controparti per il mantenimento dei livelli occupazionali e reddituali; il rispetto dei diritti e un intervento legislativo volto a ottenere la vera stabilizzazione del personale ex-Lsu scuola oggi impegnato in ditte appaltatrici, attraverso lassunzione negli organici Ata con la reinternalizzazione del servizio e dei lavoratori, in modo da per ridare serenità al mondo della scuola e ai lavoratori.