Domani saranno 15 anni alla presidenza della Lazio: più di un decennio in biancoceleste per Claudio Lotito, che ha superato le intemperie e si appresta a vivere un altro lungo periodo alla testa del club romano. Ha superato contestazioni e bufere, ora si gode i frutti della resistenza con i trofei, in attesa del definitivo salto di qualità che coincide con l’ingresso in Champions League.
Claudio Lotito si è raccontato alla vigilia del quindicennale della sua presidenza in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, nella quale ha ripercorso la sua storia soffermandosi poi sul presente: “Tutte le azioni promosse hanno come obiettivo l’orgoglio del marchio Lazio. Siamo passati dalla fase in cui nessuno credeva a quella degli obiettivi, oggi la squadra è stabilmente presente nelle competizioni europee. I miei giocatori devono riassumere tre parametri: la potenzialità tecnica, la moralità, la compatibilità economico funzionale”.
Lotito su Milinkovic
Il presidente biancoceleste ha poi parlato della situazione legata a Milinkovic-Savic, gioello di casa Lazio appetito dai maggiori club europei: “Noi abbiamo creato una casa di vetro e capito che non si possono obbligare le persone a svolgere il proprio ruolo in un ambiente in cui si sentono strette. Non è il caso di Sergej. Lui ha dimostrato grande affetto, responsabilità, serietà. Dipenderà dagli eventi e non dalla società. Lo scorso anno son riuscito a respingere gli assalti, quest’anno si potrebbe proporre un problema di rispetto se il giocatore dovesse prospettare una soluzione diversa. La Lazio non sarà mai indebolita, ma sempre rafforzata, su questo non ci sono dubbi: è il nostro intendimento”.
In chiusura un pensiero sullo stadio: “Dobbiamo fare una proposta, confrontarci con l’amministrazione con la giusta sensibilità e compatibilmente con le norme. La Lazio rappresenta sé stessa e i suoi tifosi. Deve premere a tutti avere una propria casa e dare alla società la possibilità di accrescere i ricavi”, ha concluso Lotito.