Era il 16 novembre scorso, poco più di un mese fa, quando Juan Bernabé, falconiere della Lazio e ‘papà’ dell’aquila Olympia, si esibiva in un saluto fascista rivolto ai tifosi biancocelesti. Era da poco finita la partita con l’Inter, la Lazio aveva vinto e tutti erano felici. Così Bernabé, acclamato dalla folla, si era diretto sotto alla Tribuna Tevere.
Lì gli smartphone hanno ripreso il fattaccio: Bernabé ha disteso il braccio destro verso i tifosi e ha urlato ‘Duce, Duce’. Appalusi (solo di alcuni tifosi sugli spalti) e risa, giù il sipario. Il video ha poi fatto il giro del web, ed ecco la bufera. La condanna è arrivata da ogni parte, anche dalla Lazio stessa, che il girono dopo ha sospeso con effetto immediato il falconiere.
Ieri, nel pre-partita della gara con l’Udinese, Bernabé è tornato al suo posto. Con l’immancabile aquila Olympia poggiata sul braccio. La Lazio, con un comunicato, ha chiarito la situazione: “Bernabé è stato sospeso, quindi sanzionato e diffidato: l’eventuale recidiva comporterà il definitivo allontanamento”. Tradotto: il falconiere è stato perdonato, alla prossima però è fuori.