Più di una bottiglietta da mezzo litro al giorno a testa -nell80% dei casi di plastica- che conferma il primato europeo del nostro Paese: 12,4 miliardi di litri imbottigliati, per un giro daffari da 2,3 miliardi di euro in mano a 156 società e 296 diversi marchi. Unattività che ha un grande impatto ambientale. Per soddisfare lincomprensibile sete di acqua minerale degli italiani vengono infatti utilizzate oltre 6 miliardi di bottiglie di plastica da 1,5 litri, per un totale di più di 450 mila tonnellate di petrolio utilizzate e oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2 emesse. Impatti importanti che garantiscono elevatissimi profitti esclusivamente alle società che gestiscono questo business, agevolate da canoni a macchia di leopardo e sempre estremamente vantaggiosi. È questo il quadro che emerge da Regioni Imbottigliate, lindagine annuale di Legambiente e Altreconomia sui canoni di imbottigliamento dellacqua. Allindustria delle acque minerali, in quasi tutte le Regioni italiane, vengono richiesti importi ridicoli, a volte addirittura stabiliti senza prendere in considerazione i volumi emunti o imbottigliati. Una vera e propria regalia di un bene pubblico che appartiene a tutti i cittadini. Sono poche, infatti, le novità rispetto agli altri anni, e anche dove si è rivista la normativa, come nel caso della Puglia, non si è comunque adeguato il canone a quelli che sono i criteri dettati nel 2006 dalla Conferenza Stato-Regioni che, provando a mettere ordine nel settore, proponeva canoni uniformi e lobbligo di pagare sia in funzione degli ettari in concessione sia per i volumi, indicando come cifre di riferimento almeno 30 euro per ettaro e un importo tra 1 e 2,5 euro per m3 imbottigliato. Il primato per i canoni più alti spetta al Lazio, che applica una quota per gli ettari, una per i volumi emunti ed una per quelli imbottigliati, rispettivamente di 65 e 130/ha, 1/m3 e 2/m3. A cui si aggiunge la Sicilia che, da maggio 2013, applica un canone più alto alle concessioni, chiedendo alle ditte imbottigliatrici, da 60 a 120 /ha a fronte dei precedenti 10 e, seguendo lesempio virtuoso del Lazio, adotta, da questanno, il triplo canone (in funzione dei volumi emunti e imbottigliati, rispettivamente 1 e 2 /m3). Il Lazio e la Sicilia sono quindi le uniche due regioni ad applicare un triplo canone ed importi superiori ad 1/m3 per i volumi emunti e di 2/m3 per quelli imbottigliati Legambiente ed Altreconomia hanno inoltre calcolato che lacqua in bottiglia viene mediamente venduta a un prezzo di 0,26 al litro, mentre alle Regioni le aziende imbottigliatrici pagano in media 1 ogni 1000 litri, ovvero un millesimo di euro per litro imbottigliato, con ampi margini di guadagno. Quello che gli italiani vanno a pagare, infatti, è rappresentato per più del 90% dai costi della bottiglia, dei trasporti e della pubblicità, unito ovviamente allenorme guadagno dellazienda in questione, e solo per l1% dalleffettivo costo dellacqua.