LAZIO, ARSENICO NELL’ACQUA UN ENORME PROBLEMA

     

     

     

     Secondo Legambiente Lazio nella sola citta’ di Viterbo riguarderebbe oltre 82 mila persone. In tutto il  Lazio i comuni interessati sono circa 90, mentre in altre regioni (Lombardia, Toscana e Trentino-Alto Adige) la questione interessa solo alcune aree limitate. Complessivamente le persone coinvolte in Italia sarebbero quasi un milione, secondo il sito di un’azienda specializzata nella depurazione. Il problema nasce dall’adeguamento ai limiti di concentrazione dell’arsenico nell’acqua previsti dall’Unione europea (10 microgrammi per litro). Norme recepite anche in Italia, ma in alcune zone con una serie di deroghe prorogate per anni in attesa di adeguare gli impianti. Le amministrazioni locali si sono impegnate a realizzare i cosiddetti ’potabilizzatori’ per depurare l’acqua, ma i tempi risultano lunghi. E nel frattempo i sindaci dei Comuni interessati – a rischio di multe – hanno dovuto promulgare ordinanze per vietare l’uso e il consumo dell’acqua quando i livelli di arsenico salivano troppo. Con conseguente impiego di autobotti per rifornire la popolazione, come a Roma. Una situazione che in certe zone dura da anni e che ogni tanto torna alla luce.